Lo scioglimento dei ghiacciai avvenuto negli ultimi 50 anni in Alaska, Groenlandia e Antartide scorre veloce in pochi minuti nel video in timelapse realizzato dalla Nasa utilizzando le immagini ottenute dai satelliti. Presentato nell’incontro annuale dell’Unione Americana di Geofisica (Agu) a San Francisco, il video si basa sulle immagini satellitari rilevate a partire dal 1972.
Il glaciologo Mark Fahnestock, dell’Università dell’Alaska a Fairbanks, ha sintetizzato in sei secondi quanto è accaduto ai ghiacciai dell’Alaska e a quelli canadesi dello Yukon, utilizzando le immagini del satellite Landsat della Nasa e del Servizio per la Sorveglianza Geologica degli Stati Uniti (Usgs). Il video mostra che mentre alcune masse di ghiaccio si sono accresciute, la maggior parte si è ridotta in modo notevole.
Sempre in Alaska il ghiacciaio Columbia è rimasto stabile fino a metà degli anni ’80, dopodiché ha cominciato a ritirarsi, e il ghiacciaio Hubbard che era addirittura aumentato di volume ha finito con lo spezzarsi, perdendo nell’oceano una porzione consistente.
Le cose non sono andate meglio in Groenlandia dove, secondo i dati satellitari raccolti tra il 1985 e il 2018, i ghiacciai si sono ritirati di circa cinque chilometri costellando il paesaggio di laghi dovuti al deposito dell’acqua di fusione e che si sono formati a quote sempre più alte; si calcola che negli ultimi 20 anni siano aumentati del 27%.
In Antartide, infine, le immagini radar del satellite Sentinel-1 del programma europeo Copernicus di Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea, hanno rivelato laghi sotto il ghiaccio che rimangono liquidi anche d’inverno e che possono destabilizzare i ghiacci, accelerandone scioglimento.