La prima stazione spaziale intorno alla Luna, Gateway, le metterà “l’aureola”: il suo peculiare percorso è stato deciso da Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa) in occasione dei 50 anni dell’Apollo 11. Proprio come la Stazione Spaziale Internazionale (Iss), Gateway sarà un avamposto permanente, che fungerà da base per astronauti e robot diretti sulla superficie lunare e da “stazione di rifornimento” per missioni in viaggio verso mete più lontane.
Invece di girare intorno alla Luna a una quota molto bassa, come le missioni Apollo, la stazione spaziale lunare seguirà un percorso fortemente decentrato: nel suo punto più vicino passerà a 3.000 chilometri dal suolo lunare, e in quello più lontano raggiungerà i 70.000 chilometri di distanza. L’orbita di Gateway seguirà il movimento del satellite e sarà perpendicolare alla Terra: perciò, vista dal nostro pianeta, sembrerà proprio come un aureola.
La stazione impiegherà circa sette giorni per effettuare una rivoluzione completa intorno alla Luna, in modo da limitare al minimo i momenti in cui non sarà visibile. Questo tipo di orbita, in realtà, richiede piccoli aggiustamenti periodici per essere mantenuta, ma lo svantaggio è ampiamente controbilanciato dai numerosi vantaggi: per un veicolo spaziale sarà necessaria solo una piccola manovra per avvicinarsi alla stazione e ogni sette giorni, nel momento di massimo avvicinamento, ci sarà la possibilità di scendere sulla Luna o di risalire alla base. Inoltre, la sua presenza consentirà di risparmiare parte dell’enorme quantità di energia necessaria per le missioni spaziali, permettendo di lasciare in orbita parti dei veicoli e dell’attrezzatura non necessarie.