avvocatoinprimafila il metodo apf

Marte, la Nasa vuole una donna per il primo sbarco sul Pianeta Rosso

Potrebbe essere di una donna la prima impronta umana su Marte, e al femminile anche il ritorno sulla Luna. Lo ha detto l’amministratore capo della Nasa, Jim Bridenstine, parlando del futuro dell’esplorazione spaziale con il sito ‘ScienceFriday’. “Non vediamo l’ora di vedere la prima donna sulla Luna”, ha aggiunto Bridenstine.

Nell’intervista il numero uno dell’agenzia spaziale Usa ha ricordato anche l’avvicinarsi della prima passeggiata spaziale di sole donne, in programma il 29 marzo all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Proprio pochi giorni fa la Nasa ha annunciato la sua intenzione di sbarcare nuovamente sulla Luna (Nasa, di nuovo l’uomo sulla Luna entro 10 anni ).

Stavolta, però, per restarci. Bridenstine, forte di un budget di 21 miliardi di dollari destinato alla Nasa dal governo federale Usa per il 2020, ha annunciato le prossime tappe dell’esplorazione di Luna e Marte, col programma #Moon2Mars. La Nasa, insieme alle agenzie spaziali di Europa, Canada, Giappone e Russia, e con l’aiuto dei privati, costruirà una stazione spaziale in orbita attorno alla Luna.

Si chiamerà Gateway, cioè porta, perché nelle intenzioni dell’agenzia spaziale Usa sarà un avamposto per compiere “un altro balzo in avanti, quello su Marte”, ha precisato Bridenstine. E a compiere questo balzo potrebbe essere una donna.

La prima a volare nello spazio è stata la cosmonauta sovietica Valentina Tereškova, che nel giugno del 1963 ha effettuato 49 orbite terrestri nel corso di quasi tre giorni di missione. La prima astronauta americana è stata, invece, Sally Ride nel 1983 con lo Space Shuttle.

La prima italiana è Samantha Cristoforetti, che con la missione ‘Futura’ del 2014-2015 a bordo della Iss ha conseguito il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo, 199 giorni, quest’ultimo primato superato poi nel settembre 2017 dalla statunitense Peggy Whitson.

Exit mobile version