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Marte, partita la nuova missione della Nasa VIDEO

 

Lanciata la missione Mars 2020 della Nasa, la terza diretta a Marte partita negli ultimi dieci giorni dopo quelle degli Emirati Arabi e della Cina. Il lancio è avvenuto dalla base dell’Aeronautica Usa a Cape Canaveral con un razzo Atlas 5 e porta verso Marte Perseverance, il quinto rover della Nasa a posarsi sul pianeta rosso, questa volta per fare da apripista alle future missioni con astronauti e per cercare tracce di vita passata o forse presente.

“E’ la prima volta nella sua storia che la Nasa dedicato una missione all’astrobiologia”, la ricerca della vita su altri mondi, ha rilevato l’amministratore capo della Nasa, Jim Bridenstine. Oltre cercare le firme della vita passata o presente, “il rover Perseverance raccoglierà campioni di rocce marziane che dovranno essere portati a Terra da una futura missione”, ha osservato il responsabile della missione Adam Steltzner, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa.

A bordo del rover Perseverance c’è lo strumento Sherloc (Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals) che avrà l’obiettivo di testare i campioni dei nuovi materiali. Quelli destinati alle tute, per esempio, sono pensati per proteggere gli astronauti dalle radiazioni, ha detto Amy Ross, progettista di tute spaziali presso il Johnson Space Center della Nasa; il materiale trasparente per la visiera del casco è stato invece progettato per deformarsi senza rompersi, in caso di urti, e per schermare gli occhi dalla luce ultravioletta.

I materiali che saranno testati sono un campione di policarbonato per il casco e un mix di fibre resistenti al fuoco, impermeabili ma traspiranti e super resistenti; a bordo ci sono inoltre campioni di Vectran e Teflon, attualmente utilizzati per i guanti degli astronauti impegnati nelle passeggiate spaziali.

La missione Mars2020 sarà anche la prima che raccoglierà campioni da portare sulla Terra grazie a una futura missione in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Se tutto andrà come previsto, nel 2026 Nasa ed Esa potrebbero lanciare una missione nella quale un rover europeo si occuperà di recuperare i campioni e di caricarli su un razzo americano progettato per rilasciare i campioni nello spazio, dove una sonda dell’Esa dovrebbe recuperarli e portarli a Terra nel 2031.

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