Il coronavirus SarsCoV2 non sta mutando in modo significativo:lo indica il confronto tra le sequenze genetiche di 104 ceppi del coronavirus in circolazione in Cina da dicembre 2019 a metà febbraio 2020. Lo rende noto la rivista Nature sul suo sito, rilevando che tutte le 104 mappe genetiche sono simili fra loro al 99,9%.
L’età media delle persone contagiate è 51 anni e molti casi di trasmissione si sono avuti all’interno di ospedali, carceri e abitazioni: ciò significa che il virus ha bisogno dello stretto contatto tra le persone per diffondersi. Si pensa invece che la diffusione per via aerea non sia il principale modo di trasmissione, visto che da uno studio preliminare nella provincia di Guangdong, è emerso che chi condivideva lo stesso appartamento con i positivi al virus aveva dal 3 al 10% di possibilità di rimanere contagiato.
C’è invece un problema che inizia ad affacciarsi in Cina ora che il numero dei casi è iniziato a calare: la difficoltà ad arruolare pazienti per gli oltre 80 studi clinici in corso per testare potenziali terapie per il coronavirus SarsCoV2. Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha raccomandato di selezionare le sperimentazioni prioritarie, dando loro la precedenza.