I ghiacci dell’Artico sono una vera e priopria spia dell’andamento dell’economia globale. lo indica l’analisi dei livelli di piombo presenti nelle carote di ghiaccio prelevate in Groenlandia, accumulati a partire dal XVI secolo fino ai nostri giorni: i livelli più elevati corrispondono a periodi di ricchezza, i più bassi a epoche di guerra e carestia. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), dal gruppo internazionale coordinato dal Desert Research Institute, un istituto di ricerca no profit dello Stato americano del Nevada.
L’analisi di 13 carote di ghiaccio artico mostra che i livelli di piombo sono più alti nei periodi di crescita economica e diminuiscono con guerre e carestie (fonte: DRI)
“Gli attuali livelli di piombo sono circa 60 volte più alti rispetto all’inizio del Medioevo”, hanno rilevato i ricercatori, coordinati da Joseph McConnell, riferendosi ai risultati delle analisi condotte in 13 carote di ghiaccio. Modelli al computer hanno inoltre permesso di ricostruire il trasporto atmosferico e la successiva deposizione del piombo emesso, ad esempio, dall’attività industriale.
Le analisi delle carote di ghiaccio artiche indicano un aumento del livello di piombo nei periodi di espansione dell’economia, accompagnati ad esempio dall’avvento di nuove tecnologie e nuovi commerci. La maggiore concentrazione coincide con la rivoluzione industriale e il picco è stato registrato all’inizio degli Anni 70. Anche le condizioni climatiche, , fanno notare gli esperti, influenzano i livelli di piombo: sono più alti, ad esempio, nei periodi più caldi e umidi.