Il Sistema Solare diventa più grande e acquista una nuova luna. Appartiene al più distante dei pianeti, Nettuno, che adesso di lune ne ha 14. La scoperta è pubblicata sulla rivista Nature dal gruppo dell’Istituto Seti per la ricerca di intelligenze extraterrestri di Mountain View, in California, coordinato da Mark Showalter.
“È un risultato molto importante, se si considera la difficoltà di scoprire oggetti così piccoli a una distanza così grande come quella di Nettuno dal Sole, pari a circa 30 volte la distanza tra la Terra e la nostra stella”, ha detto all’ANSA Maurizio Pajola, dell’Osservatorio di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
La nuova luna si chiama Ippocampo, come la creatura marina della mitologia greca e con il suo diametro di circa 34 chilometri è la più piccola del pianeta. Era sfuggita alle osservazioni fatte nel 1989 dalla sonda Voyager 2, giunta ormai ai confini del nostro sistema planetario. Adesso è stata scoperta grazie alle immagini scattate dal telescopio spaziale Hubble, che i ricercatori hanno analizzato utilizzato speciali tecniche di elaborazione.
In questo modo è stato possibile mettere a fuoco, malgrado le loro rapide orbite, le lune più interne di Nettuno, ossia quelle che si trovano all’interno dell’orbita della luna più grande, Tritone. Ippocampo orbita a circa 12.000 chilometri da Proteus, che si trova a 200.000 chilometri da Nettuno, due terzi della distanza tra Terra e Luna. Come le altre sei lune più interne di Nettuno scoperte nel 1989 dalla sonda Voyager 2, anche Ippocampo “è più giovane del suo pianeta”, hanno detto i planetologi del Seti. “Si è probabilmente formata – hanno aggiunto – dai frammenti della vicina luna Proteus, quando è stata colpita da una cometa”.