Un aiuto per la tutela dei coralli, minacciati dai cambiamenti climatici, arriva da due studi pubblicati sulla rivista Nature.
Il primo ha dimostrato che lo ‘scolorimento’ in massa della barriera corallina avvenuto fra il 2016 e il 2017 è stato accompagnato da un drastico declino delle larve di corallo, pari all’89%.
Il secondo ha scoperto che organismi che convivono con i coralli, pur avendo i geni per la clorofilla, non sono in grado di fare la fotosintesi. I due studi sono stati condotti, rispettivamente, dal gruppo dell’Università australiana James Cook, coordinato da Terry Hughes, e dai ricercatori dell’Università canadese della Columbia britannica, coordinati da Waldan Kwong.
Le due ricerche dimostrano come l’innalzamento delle temperature medie della Terra incida sulla crescita della barriera corallina, fondamentale per l’ecosistema marino. Lo studio australiano indica, ad esempio, che il fenomeno dello sbiancamento dei coralli, avvenuto quattro volte negli ultimi 20 anni, “potrebbe verificarsi una volta l’anno a partire dal 2044, se il trend del surriscaldamento globale non dovesse cambiare”, sostengono gli autori della ricerca. Anche la fotosintesi potrebbe essere danneggiata dal clima che cambia.
Per capire come un aiuto potrebbe arrivare dalla scoperta di piccoli organismi privi di fotosintesi che vivono insieme ai coralli. “Sono i secondi più abbondanti nella barriera corallina e potrebbero aiutarci a capire – conclude Kwong – come muta con il clima l’habitat corallino, e come preservarlo meglio”.