L’astronauta Umberto Guidoni spiega il perché di questa eccezionale durata e perché la Luna sarà “di sangue”. La luce della Luna non è pericolosa come quella del Sole e l’intero fenomeno si può osservare ad occhio nudo
E’ già stata ribattezzata come “l’eclissi lunare più lunga del secolo”. Avverrà stasera ed è la seconda che si registra nel 2018 dopo quella del 31 gennaio scorso. Nuvole permettendo, lo spettacolo sarà garantito. A spiegare l’eccezionalità dell’evento, sul sito Agi.it, è Umberto Guidoni. “La durata dell’eclissi lunare – chiarisce il primo astronauta europeo che ha visitato la Stazione Spaziale Internazionale – dipende dalla posizione della Luna mentre attraversa l’ombra della Terra: se il nostro satellite passa proprio lungo il diametro del disco d’ombra, l’eclissi avrà una durata maggiore. Ogni mese, quando la Terra si trova fra il Sole e la Luna, il nostro satellite ci appare completamente illuminato, al suo massimo splendore. Assai più rare sono le occasioni in cui la Luna transita proprio sul piano dell’orbita terrestre e quindi viene a trovarsi nella zona d’ombra della Terra. In questi casi abbiamo le eclissi di Luna. In questo senso, il 2018 è un anno particolare perché di eclissi totali ne abbiamo addirittura due, una circostanza che capita circa ogni tre anni e mezzo”. “La prima – ricorda Guidoni – è avvenuta il 31 gennaio scorso ed è stata speciale per diverse ragioni: era la seconda luna piena nello stesso mese (denominata blue moon anche se non ha niente a che fare con il colore blu) e coincideva con la minima distanza dalla Terra, quindi si poteva osservare una Luna visibilmente piu’ grande (super moon). La seconda avverrà il 27 luglio e sarà anch’essa molto speciale: quel giorno in Italia la Luna sorgerà poco prima delle 21, quando sarà già entrata in “penombra”, mentre la “fase di totalita'” si verificherà tra le 21:30 e le 23:13, con il culmine che è previsto per le 22:22. La fase totale dell’eclissi durerà, quindi, 1 ora e 43 minuti, circa mezz’ora in più di quella di gennaio”.
“La durata dell’eclissi lunare – spiega ancora Guidoni – dipende dalla posizione della Luna mentre attraversa l’ombra della Terra: se il nostro satellite passa proprio lungo il diametro del disco d’ombra, l’eclissi avrà una durata maggiore. Nella prossima eclissi, la Luna passerà proprio nella zona centrale dell’ombra proiettato dalla Terra e questo è la prima ragione per la durata record. La seconda, è legata al fatto che il nostro satellite si troverà nel punto più lontano dalla sua orbita intorno alla Terra (apogeo). Ciò significa che apparirà leggermente più piccola nel cielo e quindi impiegherà un più di tempo per attraversare l’ombra della Terra. Infine, a contribuire ad allungare i tempi dell’eclissi, c’è anche il fatto che la velocità orbitale della Luna sarà minima all’apogeo. A differenza delle eclissi solari, non c’è bisogno di particolari attrezzature per osservare quelle lunari. La luce della Luna non è pericolosa come quella del Sole e l’intero fenomeno si può osservare ad occhio nudo o con un binocolo”. Un’altra differenza, rispetto alle eclissi solari, sta nel fatto che la Luna non diventa completamente nera ma mantiene un colore rosso intenso o bruno-rossastro (si parla di blood moon o luna di sangue). “Questo accade – afferma l’astrofisico – perché una piccola parte di luce solare attraversa l’atmosfera terrestre, viene piegata attorno al bordo del nostro pianeta e finisce per illuminare la superficie lunare. Poiché l’atmosfera terrestre assorbe maggiormente le lunghezza d’onda più corte (colori come il verde o il blu), la luce che arriva sulla superficie lunare è dominata dal rosso”.