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Piante poliglotte, ‘parlano’ la lingua dei loro parassiti

 

Le piante sono poliglotte: le loro radici sanno dialogare con i loro parassiti più comuni, i piccoli vermi cilindrici chiamati nematodi che spesso infettano le colture, per difendersi e tenerli alla larga. Lo fanno parlando nella loro lingua, cioè manipolando i segnali biochimici (feromoni) prodotti da questi vermi, in modo da respingere l’infezione. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Communications, è del gruppo del Boyce Thompson Institute guidato da Frank Schroeder.

Lo studio si è concentrato sui feromoni chiamati ascarosidi, prodotti dai nematodi per comunicare tra loro e i ricercatori hanno scoperto che “la pianta non solo riesce a sentire o ad annusare i nematodi, ma impara a parlare anche la loro lingua, trasmettendo loro una sorta di messaggio, che suona così: questo è un brutto posto’. In questo modo – precisa Schroeder -le piante infastidiscono i vermi e il loro sistema di comunicazione spingendoli ad andare via”.

Le piante potrebbero avere imparato nel tempo a manomettere il segnale dei nematodi, metabilizzandolo e restituendolo associato a un segnale negativo, sembrando malate e perciç poco interessanti per i parassiti. Una prova ulteriore, conclude il ricercatore, “che le piante non sono passive, ma sono capaci di dialogare in modo interattivo con l’ambiente che le circonda”.

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