I primi utensili in pietra usati dai nostri antenati sono più antichi del previsto: risalgono a più di due milioni e mezzo di anni fa. Lo indicano i manufatti scoperti in Etiopia, nello stesso sito in cui sono stati rinvenuti i più antichi fossili del genere Homo. I dettagli della scoperta sono illustrati nello studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia Nazionale delle Scienze americana (Pnas), coordinato da David Braun, dell’Università americana George Washington.
Questi utensili sono stati rinvenuti in un nuovo sito di scavo a Bokol Dora, nella regione di Afar dell’Etiopia nordorientale, una delle culle dell’umanità. Nello studio sono coinvolte anche l’Università di Stato americana dell’Arizona, l’Istituto Max Planck tedesco di Antropologia Evolutiva, l’Università francese di Poitiers e l’Università portoghese dell’Algarve.
I manufatti, secondo gli esperti, si sono conservati perché rimasti sepolti vicino a una fonte d’acqua. Per gli autori della ricerca, i nuovi rinvenimenti indicano che “questi strumenti in pietra scheggiata sono stati inventati varie volte e in modi differenti, prima di diventare – concludono i paleontologi – parte essenziale dell’evoluzione umana”.
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