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Polvere di stelle nella neve dell’Antartide

Non solo microplastiche e sostanze chimiche nocive: in Antartide si può trovare anche polvere di stelle ‘fresca’. L’hanno scoperta i ricercatori dell’Università tecnica di Monaco, analizzando 500 chili di neve trasportata fino in Germania per verificarne la composizione. Dopo averla sciolta ed esaminata con uno spettrometro di massa, hanno trovato tracce di un raro isotopo radioattivo del ferro, il Ferro-60, che si sarebbe depositato negli ultimi 20 anni arrivando dritto dritto dallo spazio interstellare.

Siccome gli isotopi del ferro possono essere prodotti solo da stelle decine di volte più grandi del nostro Sole, il Ferro-60 trovato in Antartide deve essersi formato per forza fuori dal Sistema solare. A generarlo “deve essere stata l’esplosione di una supernova, non abbastanza vicina per ucciderci ma non troppo lontana perché i suoi effetti venissero diluiti nello spazio”, spiega il fisico nucleare Dominik Koll, che ora lavora presso l’Australian National University.


La stazione Kohnen in Antartide dove è stata prelevata la neve (fonte: Martin Leonhardt/Alfred-Wegener-Institut)

L’ipotesi elaborata dal suo gruppo di ricerca sostiene che la Terra abbia raccolto delle particelle errabonde durante il suo viaggio nella Nube Interstellare Locale, una nube estesa per circa 30 anni luce attraverso la quale si sta muovendo attualmente il Sistema solare. In questa regione il mezzo interstellare è più denso rispetto alla media e contiene molte bolle di polvere. L’idea degli astronomi è che si sia formata dopo che l’onda d’urto prodotta dall’esplosione di una supernova ha compresso e ionizzato il gas nel mezzo interstellare. In quest’ottica, il Ferro-60 potrebbe collocarsi ai bordi della nube, pertanto qualsiasi cambiamento nell’abbondanza del radioisotopo in Antartide potrebbe indicare che la Terra stia superando il confine della Nube Interstellare Locale.

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