(ANSA) – TRIESTE, 7 APR – In che modo riusciamo a stare in piedi? Come è possibile che un archetto facendo attrito su di una corda riesca a far suonare un violino? La fisica dell’attrito potrebbe sembrare ”un argomento abbastanza noioso, basato su osservazioni empiriche, iniziate da Leonardo e seguite da altri personaggi illustri”, ma capire come funziona l’attrito e, soprattutto, provare a controllarlo, può fare la differenza in molti campi. A spiegarlo è il prof. Erio Tosatti, docente di fisica teorica della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste, fra i maggiori studiosi del fenomeno al mondo alle scale nanoscopiche, cioè a livello molecolare, che insieme con un team di fisici sperimentali di Basilea sta portando avanti un progetto che punta a capire cosa accade a livello nanometrico quando due oggetti, due superfici, si muovono meccanicamente gli uni rispetto agli altri.
Ricerca: il violino suona grazie al nanoattrito
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By Redazione
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