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Ricerca: prima edizione di “Research to care” per la ricerca, da Sanofi premi per 500mila euro ad eccellenze italiane

Roma, 11 lug. – Si e’ chiusa con oltre 250 progetti
candidati (98 in area onco-ematologia, 62 nelle malattie rare, 53
in neurologia e 43 in immunologia) la prima edizione di ‘Research
to Care’, il bando a sostegno della ricerca scientifica
indipendente italiana promosso dalla direzione medica di Sanofi
Genzyme, divisione specialty care di Sanofi, per cui sono stati
messi a disposizione di ricercatori provenienti da universita’,
ospedali, IRCCS, ed enti di ricerca pubblici e privati di tutta
Italia 500mila euro che finanzieranno i cinque premi di ricerca
vincitori: quattro destinati ai progetti che hanno totalizzato i
punteggi piu’ alti nella rispettiva area (oncologia-ematologia,
immunologia, malattie rare, neurologia) e uno al miglior progetto
in assoluto, cioe’ quello che ha totalizzato il punteggio piu’
alto tra tutti.
  I premi sono stati assegnati oggi a Roma da una giuria
indipendente presieduta dal professor Bruno Dallapiccola,
direttore scientifico dell’ospedale pediatrico Bambino Gesu’ di
Roma, nel corso di una cerimonia che si e’ svolta nella sala di
Santa Maria in Aquiro al Senato. “Il valore della ricerca lo
capisci quando guardi negli occhi un paziente- ha commentato
Enrico Piccinini, general manager di Sanofi Genzyme- Oggi viviamo
una vera e propria rivoluzione della ricerca medica in cui
terapie sempre piu’ mirate e personalizzate ci consentiranno di
sfidare malattie considerate incurabili. Un grande onore e
insieme una grande responsabilita’ che condividiamo con enti di
ricerca, universita’, istituzioni. Con ‘Research to Care’ abbiamo
voluto premiare la ricerca italiana e indipendente e posso dirmi
davvero soddisfatto dei progetti selezionati dalla giuria, tutti
caratterizzati da un impatto diretto sulla salute e sulla
qualita’ della vita delle persone”. 
Sul gradino piu’ alto del podio e’ andato
il progetto riguardante una piattaforma che educa il sistema
immunitario del paziente a riconoscere il tumore al colon-retto,
per studiarne i meccanismi di resistenza e diventarne
‘predatore’. A coordinare il team di ricerca al Comprehensive
Cancer Center della Fondazione Policlinico universitario Agostino
Gemelli IRCCS di Roma e’ Carmine Carbone, biologo molecolare di
origine beneventana prestato alla ricerca oncologica. Per l’area
di oncologia il premio e’ andato a Enrica Migliaccio,
ricercatrice pugliese, oggi al dipartimento di oncologia
sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, e al
suo progetto che mira a generare modelli pre-clinici in vivo per
studi di immuno-oncologia, prendendo le mosse dal modello vivente
dello Zebrafish, un pesce tropicale originario dell’Asia.
  Per l’area di immunologia, e’ stata invece premiata Francesca
Santoni de Sio, torinese di nascita e milanese di adozione, oggi
all’IRCCS Ospedale San Raffaele con il suo studio sul controllo
epigenetico nell’artrite reumatoide e in altre malattie
autoimmuni. Per le malattie rare, la milanese Alessandra Biffi,
che dopo aver fatto ricerca nel mondo, oggi dirige la Clinica di
Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale universitario di Padova,
dove porta avanti la sua ricerca che coniuga elementi innovativi
sviluppati nel campo delle cellule staminali del sangue per una
sperimentazione preclinica nella Gangliosidosi GM1 infantile, una
rara malattia degenerativa da accumulo lisosomiale, per la quale
a oggi non esiste una cura.
  Infine, per l’area di neurologia, e’ stato premiato Giovanni
Ferrara, ricercatore biologo, piacentino di adozione e oggi di
base a Genova, dove all’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino ha
deciso di investigare sugli auto-anticorpi anti-NG2 come
possibili biomarker per la progressione della sclerosi multipla.
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