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Rinviata di 2 anni la missione europea su Marte

C’è anche il rinvio dello sbarco europeo su Marte con la missione ExoMars tra le conseguenze indirette della pandemia del coronavirus, Sars-CoV-2, che sta costringendo tutta l’Italia a casa. L’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e la russa Roscosmos, che organizzano la missione, hanno infatti deciso un rinvio di due anni, al settembre 2022, del lancio di ExoMars, previsto inizialmente nel luglio 2020. Complicazioni negli spostamenti dei tecnici per l’emergenza coronavirus e il bisogno di completare le verifiche tecnologiche e operative, necessarie a garantire le condizioni di sbarco e funzionamento su Marte, sono le ragioni della scelta, fa sapere l’Agenzia spaziale Italiana (Asi), che ha un ruolo importante nella missione.

“La delusione è forte per la notizia del rinvio, ma arrivare sulla superficie di Marte non è un’impresa semplice”, osserva il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia. L’attuale contesto sanitario europeo ha inciso nei preparativi della missione, impedendo di svolgere alcuni test finali a causa del richiamo in patria degli esperti russi a lavoro su ExoMars, e delle difficili condizioni di lavoro dell’industria europea, con il blocco di voli e viaggi per l’epidemia di Covid-19. La finestra di lancio di soli 18 giorni prevista a luglio 2020, spiega l’Asi, “è incompatibile con le attività finali dei test sulla sonda europea. Le necessarie attività di controllo e verifica conclusive non permettono oggi la conferma della data di lancio. La prossima opportunità di decollo per la missione – osserva l’Asi – sarà possibile solamente tra 780 giorni, vale a dire nel 2022, quando i due pianeti saranno di nuovo vicini”.

Lo scopo principale di ExoMars è trovare eventuali tracce di vita, presente o passata, su Marte, esplorando per la prima volta, grazie a un trapano italiano fabbricato da Leonardo, il suo sottosuolo fino a due metri di profondità, alla quale il terreno è ancora incontaminato e non ha subito, a differenza della superficie, alterazioni per le radiazioni. Per Maria Cristina De Sanctis, responsabile scientifico dello strumento integrato nel trapano per le analisi del suolo, lo spettrometro a infrarossi miniaturizzato, Ma_Miss, realizzato da Leonardo, “è saggio posporre il lancio se questo garantisce una missione con rischi sostanzialmente nulli”. Secondo Donato Amoroso, amministratore di Thales Alenia Space Italia (Thales-Leonardo), uno dei partner industriali della missione, “la scelta è basata sulla necessità di prevenire qualsiasi tipo di rischio, con lo scopo – conclude – di garantire il completo successo della missione in futuro”.

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