E’ stato ritirato oggi dalla rivista Scientific Reports, perché i dati che presentava erano “falsati”, un articolo che sosteneva l’efficacia terapeutica dell’omeopatia per il controllo del dolore, pubblicato nel settembre 2018, e che aveva avuto una certa eco sulla stampa italiana ed estera. E’ accaduto per iniziativa di un gruppo di ricercatori italiani, con il biochimico Andrea Bellelli, dell’università Sapienza di Roma, il farmacologo Silvio Garattini e il biologo Enrico Bucci, della Temple University. Lo rendono noto gli stessi ricercatori.
L’articolo sosteneva che una sostanza omeopatica ultra-diluita avesse gli stessi effetti di un noto ed efficace principio attivo, chiamato gabapentina, nell’alleviare nei ratti il dolore legato a problemi nel sistema nervoso periferico. “Un articolo uscito su un noto quotidiano italiano aveva portato alla nostra attenzione tale pubblicazione, che a tutti noi, indipendentemente, era apparsa non solo criticabile da un punto di vista metodologico e sperimentale, ma anche con conclusioni non giustificate rispetto all’evidenza provvista”, scrivono i ricercatori, dei quali con Bellelli, Bucci e Garattini fanno parte il docente di Neuroscienze Giandomenico Iannetti, dell’University College London e dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), lo storico della medicina Andrea Grignolio, dell’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano, e il fisiologo Roberto Caminiti, dell’università Sapienza di Roma.
“Ad una analisi più approfondita – proseguono i ricercatori – è anche emerso che il gruppo di autori ha manipolato i dati e le immagini dell’articolo, una cattiva condotta già presente in altri tre precedenti articoli degli stessi autori”. Tutto questo, rilevano costituisce “l’ennesima conferma” si come “l’omeopatia non ha efficacia terapeutica e le pubblicazioni che fino ad ora sostengono il contrario sono frutto di frodi scientifiche”. La vicenda che si è conclusa con il ritiro dell’articolo, concludono, “non è solo una vittoria contro la falsa scienza, i trattamenti inefficaci e molte delle terapie cosiddette alternative. È anche un risultato che prova la bontà del metodo scientifico: errori, sviste e a volte falsi possono saltuariamente manifestarsi, ma la scienza è, ancora, capace di autocorreggersi”.