Silvia Di Angelantonio, ricercatrice affiliata presso il centro IIT di Roma – Center for Life Nano Science e Professoressa in Fisiologia a La Sapienza ci racconta un utilizzo ancora poco conosciuto delle stampanti 3D nel mondo della ricerca.
Note, soprattuto in questo periodo, per stampare oggetti in plastica, le stampanti 3D possono stampare anche mini organi e mini tessuti formati da cellule. Se utilizziamo come mattoni le cellule derivate da un paziente, sarà possibile riprodurre in laboratorio copie miniaturizzate dei suoi organi su cui studiare le malattie e testare i farmaci.