Scoperto l’interruttore capace di spingere al suicidio le cellule tumorali. È una molecola alleata della proteina p53, nota da tempo come il guardiano del genoma. La scoperta, pubblicata sulla rivista Cell Reports, è italiana, coordinata dai ricercatori dell’Università di Trento, insieme ai colleghi dell’Università americana del Colorado, e potrebbe portare a terapie anticancro più mirate ed efficaci.
L’interruttore è la proteina DHX30, che indirizza le cellule tumorali verso la morte. Per Erik Dessi, uno degli autori dello studio, “quando le cellule tumorali sono trattate con un farmaco particolare, la presenza di questo interruttore influenza il destino delle cellule, guidandole verso la morte piuttosto che verso l’arresto del ciclo cellulare”.
Particolare della proteina p53, legata alla doppia elica del Dna (fonte: Wikipedia)
La scoperta, spiegano gli autori dello studio, potrebbe aiutare a mettere a punto terapie molecolari mirate contro alcuni tipi di tumori, come quelli solidi, ad esempio a colon, seno e polmone. “Per decenni – aggiunge Alberto Inga – si è pensato che potessimo capire come far scegliere alle cellule tumorali di attivare il processo di morte programmata agendo a monte di p53”. Adesso, grazie a questo nuovo interruttore, conclude Inga, “proponiamo che una parte rilevante di questa decisione avvenga, invece, a valle di p53”, indirizzando le cellule al suicidio.