La lista di anfibi a rischio di estinzione è molto più lunga di quanto si pensasse: oltre 1.000 nuove specie si aggiungono e vanno a fare compagnia alle circa 2.000 già note per essere in pericolo. Di queste, almeno la metà sono da “allarme rosso” e 3 potrebbero essersi già estinte senza che nessuno se ne accorgesse. Lo afferma una ricerca guidata dall’Università di Sheffield, nel Regno Unito, e pubblicata sulla rivista Current Biology, che “punta il dito” contro la grande scarsità di dati su moltissime specie di anfibi, trascurati in confronto a mammiferi e uccelli.
Più di 1.000 specie di anfibi per le quali mancano i dati sono minacciate dall’estinzione e circa 500 in modo grave (fonte: Pamela González-del-Pliego)
Per aggirare il problema della mancanza di informazioni, i ricercatori guidati da Pamela González-del-Pliego si sono basati sulle poche conoscenze note riguardanti l’ecologia, la geografia e l’evoluzione di queste specie: hanno così potuto capire quali avevano una buona probabilità di essere a rischio e quali no. “Abbiamo scoperto che più di 1.000 specie di anfibi per le quali mancano i dati sono minacciate dall’estinzione e circa 500 in modo grave, soprattutto in Sud America e nell’Asia sudorientale”, spiega González-del-Pliego. “Tre di queste potrebbero addirittura essere già scomparse: ora c’è bisogno di azioni tempestive per evitare altre perdite”.
Rappresentazione grafica delle specie di anfibi a rischio di estinzione (ofnte: González-del-Pliego et al. / Current Biology)
Ma c’è anche qualche buona notizia: in alcune parti del mondo, in particolare in Sud America, gli sforzi già in atto per proteggere altri anfibi in pericolo possono produrre conseguenze positive anche per tutti gli altri. Questo grazie al fatto che diversi animali hanno distribuzioni geografiche molto simili, anche se purtroppo lo stesso discorso non vale per quelli che vivono in Asia e in Africa centrale.