Se potessimo già salvare il mondo, i nostri figli, i figli dei nostri figli, saremmo disposti a combattere perchè la verità emerga? La storia della fusione fredda è la storia della libertà dei popoli. E voi, da che parte state?
La storia si ripete ciclicamente, come fosse un complesso videogame in cui, se non superi il livello, sei costretto a ricominciare tutto da capo, perché evidentemente non hai colto la soluzione atta a proseguire allo step successivo. Ciclicamente pare che le dinamiche umane si riproducano, ce lo suggerì perfino Nietzsche che l’eterno ritorno degli eventi continua a manifestarsi nel corso del tempo, come un indovinello irrisolto che si ostina a stuzzicarci.
Oh energia, perché sei tu energia? Questa corsa contro il tempo e le gabbie del pensiero che ci costringi a seguire, dannata energia. Sacrosanta, eterea, sorprendente energia. Tu che ci muovi e ci sostieni, che ci aizzi gli uni contro gli altri, vuoi forse metterci alla prova per testare la nostra resistenza? Ma la mente umana non si arrende, per sua stessa natura lotta ed è una combattente dell’ignoto, della verità.
Dove eravamo rimasti? Giusto, siamo all’inizio degli anni ‘90 e i due chimici Martin Fleischmann e Stanley Pons avevano tentato di condividere con il mondo la loro sensazionale scoperta, mossi dall’intento di fornire all’umanità la tecnologia necessaria per liberarsi dalla schiavitù dell’industria petrolifera. Fallirono, ma solo all’apparenza, perché di fatto innescarono un effetto domino nel mondo scientifico che si protrae fino ai giorni d’oggi, stimolando gli scienziati di tutto il mondo a ricercare e a non arrendersi alle dichiarazioni della scienza ufficiale.
Nel 1991 l’allora Presidente degli USA George Bush, per dare un taglio alle polemiche nate in seguito all’esperimento dei due chimici della fusione, incaricò l’MIT (Massachusetts Institute of technology) di replicare le prove e di compilare un dettagliato rapporto. Apparentemente nulla di più coerente e “politically correct”. Peccato che il rapporto dell’MIT stabilì che l’esperimento relativo alla possibilità di fondere a freddo i nuclei non solo non fosse valido, ma che si trattasse di una vera e propria frode, screditando il lavoro non solo di Fleischmann e Pons, ma di tutti quegli scienziati che si erano cimentati nell’esplorazione di questo affascinante e scottante argomento.
Per fortuna chi conosceva la scienza e gli intrighi che dietro a questa si celano sotto spoglie ufficiali, perseverò nello studio. Eugene F.Mallove, ingegnere areonautico, laureato proprio presso lo stesso MIT che aveva smentito la veridicità degli esperimenti di fusione fredda, nel 1995 fondò la New Energy Foundation. Come si intuisce facilmente dal nome, la fondazione no profit era dedicata alla diffusione di informazioni sull’energia libera. Energia e libera. Due parole, due concetti, che oggi faticano ad accostarsi senza che si generino controversi riscontri. Mallove, oltre ad aver ottenuto un dottorato in scienze ambientali presso l’Università di Harvard, era stato docente di giornalismo scientifico all’MIT e alla Boston University, e caporedattore scientifico all’ufficio informazioni dell’MIT.
Grazie ai suoi contatti con l’Istituto di Tecnologia del Massachusetts,il dottor Mallove riuscì a entrare in possesso di una copia degli appunti originali degli esperimenti eseguiti su ordine del Presidente Bush. I dati certamente mostravano una frode, ma nei confronti di tutta l’umanità. Infatti l’esperimento non solo confermava l’efficacia della fusione fredda, ma rendeva praticamente obsolete le centrali nucleari e tutti gli esperimenti relativi alla fusione calda e alla fissione. La fusione Fredda era in grado di eliminare il fabbisogno sociale degli idrocarburi per la produzione di energia. E lo è tutt’ora.
Il professor John Deutch, allora direttore dell’MIT, smentì Mallove, confermando al Presidente l’inefficacia dell’esperimento. Poco tempo dopo lo stesso Deutch fu nominato presidente della CIA dal neo Presidente Clinton, da poco salito al potere. Siamo nel maggio 1995 e il mondo non era pronto per accogliere la verità. Il 15 dicembre 1996 Deutch fu costretto alle dimissioni dai servizi segreti, in seguito ad uno scandalo relativo alla fuga di informazioni estremamente sensibili e top secret. Lo stesso Deutch fu costretto ad ammettere pubblicamente l’appropriazione indebita di materiale altamente riservato.
Ciononostante il professor Deutch non venne in alcun modo condannato, anzi, Clinton gli concesse il perdono presidenziale. Rientrato all’ MIT come professore Deutch mantenne gli incarichi di consulente di grandi multinazionali tra le quali Raytheon (armamenti), Perkin-Elmer, Schlumberger (farmaceutici), SAIC e Citibank. La stessa Citibank che è stata a lungo sotto inchiesta per gigantesche attività internazionali di riciclaggio di denaro sporco. Ma guarda un po’ che curiose coincidenze. La denuncia di Mallove mise in serio pericolo l’attività dell’MIT nonché gli ingenti finanziamenti ricevuti periodicamente per la ricerca sulla fusione calda. Ma egli non si arrese e continuò a battersi perché il mondo sapesse. Che fine ha fatto Mallove? Lo scopriremo nella prossima puntata.