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Stampato in 3D il primo componente di un razzo

Dopo avere funzionato nello spazio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, la stampa 3D diventa più ambiziosa e debutta nel campo dei lanciatori, annunciando una rivoluzione che promette di renderli più economici. E’ stato infatti stampato in 3D il primo componente di un razzo, una camera di combustione, nell’ambito della collaborazione tra il centro Marshall della Nasa e la Virgin Orbit. Ne dà notizia l’azienda in un tweet.

“E’ un segnale di come, grazie ai progressi fatti nel calcolo e alle nuove tecniche di manifattura, anche i veicoli spaziali più critici stiano diventando sempre più piccoli e meno costosi”, rileva la Virgin Orbit nel suo sito. “Il nostro obiettivo comune – ha proseguito l’azienda riferendosi all’accordo con la Nasa – è utilizzare la manifattura additiva per costruire camere di combustione composte da più metalli”.

Le camere di combustione sono componenti fondamentali dei motori dei lanciatori e fra le più complesse: è al loro interno che il propellente viene combinato e che, con l’accensione, vengono generate temperature e pressioni elevatissime. Il primo componente del genere stampato in 3D è nato grazie a un progetto della Nasa e alle macchine per la manifattura additiva della Virgin Orbit. 

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