I ricercatori del Politecnico di Torino hanno confutato la tesi dell’egittologo britannico Reeves sull’esistenza della tomba nascosta della regina Nefertiti. La notizia ufficializzata dal ministero delle antichità d’Egitto
Uno studio italiano, condotto dal Politecnico di Torino, confuta la tesi secondo cui ci sarebbero “camere nascoste” nella tomba di Tutankhamon nella Vale dei Re e quindi è impossibile che possa essere al suo interno celata la tomba della regina egizia Nefertiti. I risultati della ricerca sono stati annunciati in una nota del ministero delle antichità d’Egitto.
Secondo la nota diffusa dalle autorità egiziane queste “ricerche geofisiche di alto livello” avrebbero fornito la prova definitiva della non esistenza di camere nascoste adiacenti o dentro la tomba di Tutankhamon, che viene indicata con la sigla KV62 e situata nel Sud dell’Egitto, nei pressi di Luxor.
I dati Gpr non supportano la tesi relativa a camere segrete. In particolare si fa riferimento alla tecnologia radar Ground Penetrating Radar. Nel gruppo del professor Franco Porcelli rientrano altri ricercatori dell’Università di Torino e delle aziende Geostudi Astier di Livorno e 3DGeoimaging, sempre del capoluogo piemontese.
L’obiettivo della ricerca, commissionata dal governo egiziano, era quello di vagliare la tesi dell’egittologo britannico Nicholas Reeves, che aveva ipotizzato l’esistenza della tomba di Nefertiti dietro i dipinti murali della parete Nord e Ovest della camera mortuaria di Tutankhamon. Un’altra ricerca italiana ha avanzato l’ipotesi dell’esistenza di una stanza segreta nella piramide di Cheope.