Un pianeta gigante che sta evaporando per colpa della sua stella. Finora erano stati osservati solo piccoli pianeti andare incontro a questo destino e nessuno avrebbe mai sospettato che questa sorte potesse toccare anche a un pianeta delle dimensioni di Nettuno, per di più in rotazione intorno a una stella morente, una nana bianca che è l’equivalente di ciò che resterà del nostro Sole al termine della sua evoluzione. Pubblicata su Nature, la scoperta si deve ai ricercatori coordinati da Boris Gaensicke, dell’università britannica di Warwick.
La scoperta, che indica come anche le stelle moribonde possano ancora ospitare pianeti, è avvenuta per caso: mentre i ricercatori stavano studiando a 7.000 nane bianche censite dall’indagine Sloan Digital Sky Survey, ne hanno individuata una diversa da ogni altra a causa delle sottili variazioni nella sua luminosità. “Sospettavamo che in questo sistema avrebbe potuto esserci qualcosa di eccezionale – rileva Gaensicke – e abbiamo ipotizzato che potesse essere correlato a un residuo planetario”.
I ricercatori hanno quindi osservato la stella, chiamata WDJ0914 + 1914, che si trova a circa 1.500 anni luce nella costellazione del Cancro, utilizzando il Very Large Telescope dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), in Cile. In questo modo hanno identificato le tracce di idrogeno, ossigeno e zolfo nel disco di gas che circonda la stella, in quantità simili a quelle che si trovano negli strati dell’atmosfera dei pianeti giganti del Sistema Solare.
Se un pianeta simile orbitasse vicino a una nana bianca calda, i suoi strati esterni evaporerebbero, accumulandosi in un disco, ed è proprio quanto accade intorno a WDJ0914 + 1914: con una temperatura di circa 28.000 gradi, la stella sta facendo evaporare il pianeta gigante, che perde oltre 3.000 tonnellate di materiale al secondo.