E’ trascorso mezzo secolo dalla missione Apollo 11 perché si parlasse di una donna sulla Luna. Lo ha fatto l’amministratore capo della Nasa, Jim Bridenstine, annunciando che dopo 12 uomini approdati sul suolo lunare, il turno della prima donna potrà arrivare nel 2024 con la missione Artemis (Artemide), dal nome della dea greca della caccia e della Luna, non a caso sorella di Apollo.
“Il programma Apollo ha cambiato per sempre la storia … ma Apollo aveva una sorella gemella, Artemis, che era la dea della Luna. Penso che sia molto bello che 50 anni dopo Apollo, il programma Artemis porti il prossimo uomo e la prima donna sulla Luna”, ha detto Bridenstine. Se quello di Neil Armstrong fu “un piccolo passo per l’uomo e un grande balzo per l’umanità”, quello che potrà essere compiuto dalla prima donna sulla Luna nel 2024 si annuncia fin da adesso come un enorme passo verso l’uguaglianza di genere, che potrà ispirare una nuova generazione di ragazze.
Proprio come era accaduto nel 1963 con la prima donna nello spazio, la sovietica Valentina Tereskova, o nel 1984 con la sua collega Svetlana Savitskaya, la prima donna ad affrontare una passeggiata spaziale. Anche le astronaute americane hanno al loro attivo record di tutto rispetto. Pamela Melroy, per esempio, nel 2007 è stata la prima donna al comando della Stazione Spaziale Internazionale; con 200 giorni in orbita, nel 2015 l’italiana Samantha Cristoforetti ha segnato al suo attivo la missione più lunga mai affrontata da una donna. Un primato che nel 2017 è stato superato dall’americana Peggy Whitson, che alla fine della sua carriera ha battuto il record americano per la maggior quantità di tempo in orbita, con 665 giorni. AstroPeggy è stata la prima donna a comandare per due volte la Stazione Spaziale e fare il maggior numero di passeggiate spaziali: dieci in totale, per un totale di oltre 60 ore.