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Alunni indisciplinati? Niente sospensione, ma lavori socialmente utili

Rieducare invece di punire, questa la filosofia di una scuola superiore in provincia di Padova: così arrivano le pulizie in aula e le attività sociali con gli anziani. “Ci sono tante scuole che hanno scelto questa strada”, dice la preside

Padova – Hai fatto un danno, ripaghi la comunità”. In queste semplici ma importanti parole della professoressa Mariella Pesce, preside dell’Istituto superiore Newton-Pertini di Camposampiero, è racchiuso tutto il percorso di rieducazione scelto dalla scuola, con l’approvazione della maggior parte dei genitori: i metodi tradizionali funzionano poco? Si passa a quelli alternativi che fanno bene a tutti.

La professoressa Pesce si stupisce della rilevanza mediatica che sta avendo in questi giorni la sua scelta: “Sono cose normali che fanno tante scuole, è previsto dallo statuto degli studenti e studentesse per quanto riguarda i provvedimenti disciplinari”.

Abbiamo pensato che stare a casa non abbia poi questa grande utilità nel percorso educativo dei ragazzi – continua – e il sistema funziona: quest’anno abbiamo avuto una decina di casi su 1.700 studenti. L’abbiamo applicato anche per situazioni semplici e banali. Per esempio, raggiunto il numero massimo di richiami, i ragazzi si fermano un’ora in più a pulire la scuola, a riordinare. Chi invece si è comportato male con i compagni, “ripaga” aiutandoli nelle lezioni”.

“Lavorando a un servizio sociale i ragazzi hanno l’opportunità di riflettere sui loro sbagli”

Un sistema che è possibile attuare anche grazie alla disponibilità della maggior parte del corpo docente, che si presta a seguire i ragazzi, facendo ore in più. “Se uno si comporta male o non rispetta le regole, c’è l’ora di lezione con il professore di diritto, che si è messo a disposizione”.

Il metodo dei lavori socialmente utili funziona anche come deterrente: “La cosa bella è che non ho recidive, la maggior parte ha imparato la lezione”.

Insomma, in questa scuola, e in molte altre, la preside ci tiene a sottolinearlo nuovamente, le note sul libretto e sul registro, le sospensioni o le penalizzazioni nei risultati scolastici sono stati sostituiti dal “servizio sociale“, che oltre alle pulizie, l’aiuto ai compagni e le lezioni di diritto, comprende anche un supporto agli anziani della comunità, come la vicina casa di riposo Anna Moretti Bonora.

La scuola è convinta che il coinvolgimento dei ragazzi in attività a servizio degli altri serva molto di più che lasciarli a casa a oziare. La riabilitazione educativa è una grande opportunità per imparare a vivere rispettosamente insieme, dentro e fuori la scuola.

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