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Arezzo: 300 euro per gli studenti più meritevoli e che si comportano bene

Per avere il premio saranno necessari il 9 in condotta e la media del 7 e mezzo nelle altre materie. La preside dell’istituto Buonarroti Fossombroni: “Lʼidea è di stimolare una sana competizione e un comportamento corretto a scuola”

Arezzo – La guerra al bullismo passa anche per iniziative nuove e originali, grazie a un incentivo cui nessuno resta indifferente: i soldi.

Arriva così, da un progetto sperimentale in quel di Toscana, l’assegno destinato non solo agli studenti che studiano e si impegnano per il raggiungimento di obiettivi specifici “alla portata dei ragazzi“, ma anche e soprattutto che si comportano correttamente in classe con compagni e insegnanti.

E in momento in cui la cronaca quotidiana riporta solamente episodi che mettono in luce solo mala gioventù, l’iniziativa dell’Istituto per geometri Buonarroti Fossombroni di Arezzo è una ventata di aria fresca, oltre che un’idea intelligente e originale. Qualcuno potrebbe obiettare come a scuola gli studenti facciano solo il loro dovere e che lo stipendio proprio non ci stia. Guardandola da una diversa prospettiva, però, studiare è un lavoro che richiede tempo, impegno, dispendio di energie, senza dimenticare che ha costi elevatissimi. Perché non corrispondere un compenso a chi svolge bene il mestiere di studente?

Gli alunni più meritevoli, quindi, saranno premiati con importi tra i 100 e i 150 euro, mentre le eccellenze potranno arrivare fino a 300. Basterà avere la media del 7 e mezzo e almeno 9 in condotta, spiega la dirigente scolastica Silvana Valentini. Il budget c’è già, grazie alla scuola stessa ma anche a sponsor del territorio.

In ogni classe c’è già un ragazzo che merita il premio. Chi rischiava la bocciatura è tornato sopra la media del sei. Si sa che gli adolescenti hanno poca pazienza ma soprattutto vanno stimolati. Ecco perché le prime premiazioni arriveranno proprio nei prossimi giorni, il 19 maggio, senza aspettare la fine dell’anno scolastico, con un motivo ben preciso: alimentare lo spirito di emulazione. Non sarà un evento collettivo, gli assegni saranno invece distribuiti pubblicamente classe per classe, un aspetto valutato e voluto, appunto, per stimolare positivamente chi non abbia ancora raggiunto l’obiettivo. “Ci interessa proprio che sia la cerchia ristretta dei compagni a far scattare il desiderio di crescere come studenti“, spiega la dirigente scolastica a Repubblica. “La motivazione nata nel gruppo dei pari è più forte rispetto a quella che può dare un genitore o un docente. In ogni classe c’è almeno un ragazzo che merita il premio. È la dimostrazione che qui possono farcela tutti. E abbiamo visto qualcuno che rischiava la bocciatura tornare sopra la media del 6 anche grazie alla nostra iniziativa“.

I fondi. Una parte dei soldi per gli assegni arrivano dal bilancio della scuola, che ha risparmiato sulla pubblicità per le iscrizioni al prossimo anno, accantonando così circa 5mila euro. Per gli altri si è pensato a  sponsorizzazioni da parte di aziende del territorio, con cui l’istituto collabora, dalla moda al settore orafo. “Vogliamo anche dimostrare che siamo ben collegati con il mondo del lavoro”  ha spiegato la preside. Per la grande felicità dei ragazzi, ed è sicuramente un ulteriore incentivo, la dirigenza scolastica ha deciso di non mettere alcun vincolo a come saranno spesi i soldi ricevuti. “Io non li spenderò subito – spiega una studentessa a Repubblica – li metterò da parte per continuare a studiare. Vengo da una famiglia modesta e i miei devono fare sacrifici per il mio futuro. Con questo premio, e lavorando, li voglio aiutare“.

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