del’Istruzione Lucia AzzolinaROMA – Il concorso presidi, che ha vinto, diventa nuovamente un caso. Ed è di nuovo bufera sulla ministra Lucia Azzolina. Perché le graduatorie stanno scorrendo e pure le assunzioni per coprire i posti vacanti: 458 quelle autorizzate il 4 agosto dal suo ministero. In rete la cosa non passa inosservata e arriva l’attacco della Lega con Matteo Salvini: “È quanto meno inopportuno che il ministro Azzolina si sia stabilizzata come dirigente scolastico, è come se io da ministro dell’Interno mi fossi assunto come vigile del fuoco, sarebbe stato quantomeno strano”.
Chiarimenti, reclama la Lega. “Nessun conflitto di interessi” replica lei. E nessun contratto in mano per ora, anche con questa seconda ondata di immissioni in ruolo dei dirigenti. “Secondo voi il ministro dell’istruzione ha il potere di bloccare una graduatoria? È l’amministrazione che assume – dice Azzolina ieri sera durante la trasmissione “In Onda” su la 7 -. Ho partecipato a quel concorso nel 2017 ho fatto sacrifici per studiare, lavorando e preparando contemporaneamente le lezioni per gli studenti. Ho fatto tanti sacrifici e tanta gavetta, ho studiato moltissimo per quel concorso”.
Lo scontro è tutto politico, quello è il vero terreno di scontro. Ma solleva un caso di opportunità nel mondo della scuola. Un posto “congelato” per quando Azzolina non sarà più ministra, come avvenuto in altri casi.
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“Ma come si concilia la partecipazione a una selezione concorsuale quando già copriva un incarico politico di rilievo proprio in ambito scolastico? – tuona il senatore Mario Pittoni, responsabile Scuola della Lega e vice presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama – Ragioni di opportunità, alle quali a parole il M5S si dice sensibile, non le hanno suggerito di rinunciare rimandando la partecipazione a un periodo successivo?”.
Un passo indietro per chiarire. Il concorso dirigenti scolastici è stato bandito nel 2017 quando ancora Lucia Azzolina era soltanto una docente e ha sostenuto l’esame orale quando era già parlamentare e non era sottosegretario all’Istruzione (ha giurato lo scorso 19 settembre). Lo aveva rivendicato quel concorso fatto da insegnante: “Mi alzavo alle 5 del mattino, preparavo le lezioni e tornavo a studiare. Il politico di professione fa il politico? Io mi sono fatto un mazzo quadrato. Ero una docente, lavoravo e volevo migliorare la mia carriera”.
Azzolina passa il concorso al minimo – con 80 su cento allo scritto e 75 su 100 all’orale, in totale arriva a 158,5 – ed entra in graduatoria al posto numero 2.539. Lo scorso anno le assunzioni sono arrivate a prendere 2.045 vincitori di concorso. Ora le nuove immissioni: si arriva così a 2.503. Nel frattempo, con la revisione della graduatoria pubblicata il 6 agosto Lucia Azzolina scivola al posto 2.543. La ministra è vicina alla stabilizzazione. “Al momento attuale non è stata assunta, non ha nessun contratto” ripetono a viale Trastevere. E le assunzioni – viene sottolineato – le autorizzano altri dicasteri, il Mef e la Funzione pubblica.
Lei dunque allo stato attuale non è dentro, ma considerando eventuali rinunce che si sapranno solo a fine agosto potrebbe rientrarci. I posti autorizzati dal Mef per coprire la necessità di presidi di ruolo da settembre erano 529, il ministero all’Istruzione ne ha assunti 458. Precisa in una nota il ministero all’Istruzione: “Le assunzioni e lo scorrimento della graduatoria di merito del concorso, cui la ministra Lucia Azzolina ha legittimamente partecipato, sono di stretta competenza del ministero (cioè dell’amministrazione) e non della ministra, in base a un principio di netta separazione del potere politico dalla funzione amministrativa (“all’esclusivo servizio della Nazione”, secondo l’art. 98 della Carta Costituzionale)”.
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E ancora, conclude la nota: “Dette assunzioni, a maggior ragione in periodo di emergenza sanitaria, servono a dare dirigenti scolastici alle istituzioni scolastiche. Smettere di assumere solo perché fra i vincitori di quel concorso figura anche la ministra, che si è iscritta alle prove nel 2017, quando era solo una docente, e lo ha regolarmente superato, sarebbe un illecito, oltre a ledere l’organizzazione delle scuole”.
Fonte www.repubblica.it