ROMA – Gli uffici scolastici di tutte le regioni ora sono formalmente avvisati: la scuola, appena ripartita lunedì 14 settembre, si fermerà di nuovo. Gli studenti, a seconda della città in cui risiedono, perderanno dai due ai quattro giorni di lezioni. Il ministero dell’Istruzione ha recepito la circolare del ministero dell’interno del 3 agosto e lunedì scorso ha avvertito, per scala gerarchica, i suoi provveditorati regionali. Spiegando questo: i plessi che, nelle ultime stagioni, sono stati prestati a seggio elettorale, dovranno dare nuova disponibilità. Go and stop, avvii una macchina enorme e acciaccata e la fermi subito, in un settembre-ottobre da urlo, peraltro. Ci sarà l’Election weekend (che, in alcuni casi, prevede un secondo weekend di ballottaggi) e fermerà la scuola italiana.
Referendum, regionali, comunali e suppletive
Ricapitolando. In un unico turno, 20-21 settembre, sono previste le elezioni regionali in sette amministrazioni (Valle d’Aosta, Veneto,Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia), quindi il primo turno delle amministrative (oltre mille comuni, 14 capoluoghi di provincia tra cui Trento, Bolzano, Venezia, Arezzo e Reggio Calabria), le elezioni suppletive per il Senato in due collegi del Veneto e della Sardegna e, infine, il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari (in tutto il Paese, ovviamente).
I locali scolastici – saranno tutti quelli scelti in passato, vista la presenza di un referendum nazionale – devono essere disponibili dal pomeriggio di venerdì 18 settembre fino a tutto martedì 22. I giorni di scuola saltati, per tutti, saranno lunedì 21 settembre e martedì 22.
Ancora, nei comuni in cui si svolgerà il turno di ballottaggio per l’elezione dei sindaci, sono le amministrazioni sopra i 15.000 abitanti, gli istituti scolastici devono interrompere l’attività didattica dal pomeriggio di venerdì 2 ottobre fino all’intera giornata di martedì 6 ottobre. In questi casi, altri due giorni di scuola ferma.
Gli appelli per evitare – in un annus horribilis – questa ulteriore sosta sono caduti nel vuoto.
Tutte le date della partenza
L’appello della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina di far partire, tutti insieme, l’anno scolastico lunedì 14 settembre è stato invece raccolto da 15 regioni. Sono in linea Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Nella Provincia di Bolzano si parte il 7, In Friuli Venezia Giulia il 16, in Sardegna il 22, in Puglia il 24. in Lombardia avvio il 14 settembre, ma l’infanzia inizierà il 7. In Trentino avvio il 14, ma l’infanzia partirà il 3.Fonte www.repubblica.it