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L’alternanza scuola-lavoro con Repubblica si fa anche online

ROMA – L’idea si è fatta strada dopo l’ennesima richiesta arrivata da un liceo per un’esperienza di scuola-lavoro a Repubblica. Qualche tentativo c’era stato lo scorso anno, con ottimi risultati: una settimana per annusare il lavoro di una redazione, bella ma impossibile da replicare. Allora abbiamo pensato ad un esperimento inedito: chiedere ai giornalisti di Repubblica di raccontare come si costruisce l’informazione, poi organizzare i contributi in alcuni grandi capitoli tematici all’interno di un sito di dialogo con gli studenti e i loro docenti. Tutto online e con spazi di dialogo quotidiano in videoconferenza con la redazione di Repubblica. Lo strumento su cui appoggiarsi c’era – Repubblica@Scuola con i suoi oltre centomila contributi realizzati online ogni anno da scuole di tutta Italia – si trattava di provarci.

È nato così il sito interattivo ‘Scuola-lavoro a Repubblica’, grazie a un accordo firmato ieri al Ministero dell’Istruzione dalla ministra Valeria Fedeli e dal direttore Mario Calabresi. “È un progetto che ha una qualità straordinaria e riveste un grande significato per le scuole italiane” , ha detto la ministra, augurandosi che “questo esempio diventi una buona pratica”. Calabresi ha sottolineato la gratuità dell’iniziativa che rispecchia lo spirito di “servizio” che l’alternanza scuola-lavoro dovrebbe avere: “Repubblica vuole dare un’occasione agli studenti italiani” ha aggiunto, spiegando che per realizzarlo le grandi firme del quotidiano” si sono messe in gioco”. Un aspetto, quest’ultimo, che secondo la ministra “qualifica il progetto per l’impianto formativo”.

Un sito protetto, organizzato in sei grandi aree tematiche composte da molti brevi video. Si parte dal provare a definire “le notizie” e la loro organizzazione (contributi da Calabresi a Massimo Giannini, da Carlo Bonini all’art-director e vicedirettore Angelo Rinaldi), per poi chiedere ai ragazzi di proporre le loro e motivarle. Seconda puntata, l’articolo. Come iniziarlo, come concluderlo, come organizzarlo, come titolarlo. E qui si aggiungono i contributi di molti, tra cui Michele Serra, Vittorio Zucconi, Giuliano Foschini. E, ancora, l’intervista spiegata da Antonio Gnoli. E gli studenti-redattori sono chiamati alla prova. Quindi i video e le foto.

Come cercare immagini che evochino una notizia? Come organizzare l’informazione – su carta o web – intorno ad esse? Lo spiegano i colleghi di Repubblica Tv, insieme – tra gli altri – a Michele Smargiassi e Giacomo Mazzariol. Foto e didascalie sono il lavoro degli studenti-redattori. Per arrivare ai social network, la nuova frontiera dell’informazione con tutti i suoi rischi. Ne parla la redazione social di Repubblica, con uno storico esperto come Vittorio Zambardino. Infine, come sarà l’informazione tra vent’ anni? Risponde Massimo Russo.

Gli studenti possono vedere i materiali quando vogliono, insieme o dai loro pc e, allo stesso modo, produrre la loro parte di giornale. In tutto 4 settimane per lavorare, fino al bilancio finale.

Fonte www.repubblica.it

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