Che la scrittura a mano sia di fondamentale importanza per potenziare capacità di concentrazione,
memoria, organizzazione del pensiero e proprietà di linguaggio è dimostrato da numerosi studi scientifici
e dall’esperienza di innumerevoli insegnanti ed educatori. Perché allora non farla diventare una materia
di studio a tutti gli effetti? In Friuli Venezia Giulia sono i primi a crederci, per la precisione a San
Daniele (UD): è qui che un istituto superiore, il Vincenzo Manzini, l’Assessorato regionale all’Istruzione e
una scuola di calligrafia hanno unito le forze per un progetto unico nel suo genere. «Per tutto il mese di
settembre otto classi dell’istituto, circa 150 ragazzi, frequenteranno un corso di 15 ore incentrato sul
corsivo italiano, completo di scheda di valutazione personalizzata con l’indicazione delle aree di
miglioramento. Per studenti e studentesse è un’occasione unica per recuperare la manualità e la sensibilità
che si sono perse specialmente in questi anni di DAD»: a spiegarlo è Roberto Giurano, direttore dello
Scriptorium Foroiuliense – Scuola Italiana Amanuensi, che già da un decennio cura questo tipo di corsi
(sia rivolti agli appassionati, sia in partnership con associazioni e università di tutto il mondo) e che
quest’anno, per la prima volta in Italia, ha stipulato un protocollo d’intesa per collaborare
direttamente con un istituto scolastico. Si comincia con il Manzini ma prossimamente altri enti aderiranno
al progetto.
«La forma è sostanza e credo che riscoprire un’attività come la scrittura manuale sia importantissimo
all’interno di un percorso di studi – commenta l’Assessore Regionale all’Istruzione Alessia Rosolen –.
Soprattutto se a curare un progetto del genere è una realtà di grande spessore come lo Scriptorium,
impegnato su più fronti per migliorare la qualità della vita e le capacità di ognuno di noi, puntando sul
recupero delle memorie storiche e sull’inclusione, come nel progetto che coinvolge i bambini dell’IRCCS
Burlo Garofolo. Anche quest’ultima iniziativa rivolta ai ragazzi e alle ragazze del Manzini, che può sembrare
una piccola cosa, ha uno straordinario valore, perché restituisce senso a tutto ciò che la scuola può fare».
L’obiettivo è inoltre replicare questa esperienza anche con altri istituti. Lo Scriptorium ha messo a punto un
metodo adatto agli studenti in procinto di iniziare il primo anno della scuola secondaria di secondo grado.
«Lavoriamo prima di tutto sulla postura, – prosegue Giurano – che con la didattica a distanza è stata molto
sacrificata, e sul modo corretto di utilizzare gli strumenti manuali, del tutto diversi dalle tastiere e dai touch
screen. E poi il tratto e il movimento. Non è un esercizio di stile fine a se stesso, ma un metodo per
acquisire concentrazione e coordinazione».
Parlando proprio di metodo, è da sottolineare che quello proposto dallo Scriptorium si basa su anni di
esperienza e di studio della storia e dei fondamenti dell’arte calligrafica, che affonda le sue radici nella
tradizione italiana. Parte degli insegnamenti del corso sono infatti tratti da uno dei più antichi manuali
sulla materia, intitolato “La operina di Ludovico Vicentino, da imparare di scrivere littera cancellerescha”,
del 1522. «I rudimenti, sempre validi, si trovano proprio in questo trattato, su cui lo Scriptorium ha condotto
un progetto di rilevanza internazionale – conclude Giurano –. A ottobre, infatti, presenteremo, in
collaborazione con prestigiose università italiane e straniere, la tiratura a stampa di venti copie
anastatiche di quest’opera fondamentale, per celebrarne i 500 anni di storia».