Tra le trenta università Italiane incluse nella classifica, 21 guadagnano terreno e nove lo perdono.
La migliore università al mondo è, per il settimo anno consecutivo, il Massachusetts Institute of Technology (MIT. L’ateneo conferma il suo primato nella classifica stilata dal QS World University Ranking. Secondo QS Quacquarelli Symonds, società globale di consulenza specializzata nell’analisi del settore universitario, le prime quattro posizioni sono tutte a stelle strisce. Al quinto posto si piazza la britannica Oxford che supera per la prima volta Cambridge. Ma fanno bene anche le italiane: 21 università su 30 hanno guadagnato terreno rispetto allo scorso anno. Tuttavia il migliore ateneo, il Politecnico di Milano, si piazza solo al 156mo posto, nonostante una scalata di 14 posizioni. Anche l’Università degli Studi di Bologna sale di otto posizioni, e si classifica 180ma. Nella fascia Top 600, l’università italiana che cresce più significativamente rispetto allo scorso anno è l’ Università degli Studi di Padova (249ma) che, con un salto di 47 posizioni, è tra migliori 250 al mondo.
Lo studio tiene conto di 4 diversi indicatori:
- ·Academic Reputation
- Employer Reputation
- Faculty/Student Ratio
- Citations per Faculty
In particolare, l’indicatore “Citations per Faculty”: misura la quantità di citazioni nelle pubblicazioni scientifiche indicizzate dalla banca dati bibliometrica Scopus/Elsevier rispetto al numero di docenti e ricercatori, per il periodo 2012-2017. Questo criterio determina il 20% del punteggio totale. In questo criterio, la Scuola Superiore Sant’Anna Pisa (18ma) si posiziona tra le prime venti al mondo seguita dalla la Scuola Normale Superiore di Pisa al 59mo posto. Il bronzo tra le Italiane v all’Università degli Studi di Ferrara, 178ma, seguono Politecnico di Milano al 190° posto, e all’Università degli Studi Milano-Bicocca al 193ma. L’Università degli Studi di Brescia si colloca appena fuori le Top 200, posizionandosi 203ma.