Il Rapporto 2019 di Almalaurea (Profilo e sulla Condizione occupazionale dei Laureati), presentato il 6 giugno all’Università La Sapienza, fornisce dati sull’ andamento del sistema universitario. In particolare sono state analizzate le performance formative di oltre 280 mila laureati nel 2018: tra questi, 160 mila laureati di primo livello, 82 mila dei percorsi magistrali biennali e 37 mila magistrali a ciclo unico.
Dal 2003/04 al 2017/18 le università hanno perso oltre 40 mila matricole, registrando una contrazione del 13%. Il calo delle immatricolazioni risulta più accentuato nelle aree meridionali, tra i diplomati tecnici e professionali e tra coloro che provengono dai contesti familiari meno favoriti, con evidenti rischi di polarizzazione.
“È per i giovani del Sud e delle Isole che il fenomeno migratorio assume, invece, proporzioni considerevoli: il 26,4% decide di conseguire la laurea in atenei del Centro e del Nord, ripartendosi equamente tra le due destinazioni.
Un altro aspetto interessante riguarda i laureati provenienti dall’estero: oltre il 90% sceglie un ateneo del Centro-Nord”. Come abbiamo visto le migrazioni per ragioni di studio sono quasi sempre dal Mezzogiorno al Centro-Nord. La quasi totalità dei laureati che hanno ottenuto il titolo di scuola secondaria di secondo grado al Nord ha scelto un ateneo della medesima ripartizione geografica (97,2%).
I laureati del Centro rimangono nella medesima ripartizione geografica nell’87,8% dei casi; del restante 12,2% la maggioranza (ossia il 9,5%) ha optato per atenei del Nord. È per i giovani del Sud e delle Isole che il fenomeno migratorio assume, invece, proporzioni considerevoli: il 26,4% decide di conseguire la laurea in atenei del Centro e del Nord, ripartendosi equamente tra le due destinazioni. Per quanto riguarda infine i laureati provenienti dall’estero: oltre il 90% sceglie un ateneo del Centro-Nord.