ROMA – Ha detto ieri la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina: “In questi giorni si stanno facendo le convocazioni per i supplenti, sia a Biella che in altre province”. Era in visita nella porzione di Piemonte dove è stata insegnante, ma solo a 57 chilometri di distanza – a Novara – cinquanta precari protestavano davanti alla Prefettura. ”Il sistema informatico per assegnare le cattedre a tempo determinato non funziona”, spiegavano, “con le Graduatorie per le supplenze non è garantita trasparenza. Solo il ritorno al sistema tradizionale, quello con convocazioni in presenza, può consentire una attenta scelta delle cattedre disponibili”. Hanno chiesto all’Ufficio scolastico provinciale un passo indietro e così nella vicina Verbania. E ad Alessandria, Asti e la stessa Biella della ministra si stanno facendo, appunto, le nomine in presenza.
Nel Paese sulle nomine online – le Gps, fortemente volute dalla ministra – ci sono pesanti ritardi, soprattutto nelle grandi città. I provveditori devono inventarsi piattaforme e metodi per poter portare un’aliquota di docenti precari in cattedra. Gli scontri Roma-periferia sono continui.
Ieri sera l’Ufficio scolastico provinciale di Torino, esausto, visto che il lavoro sulle graduatorie non era concluso, dichiarava di voler far ricorso alle vecchie Gae e alle Graduatorie d’istituto affidandone la gestione ai dirigenti scolastici. Pressato dalla Cisl, però, il dirigente ci ha ripensato e ha annunciato che da martedì le convocazioni arriveranno via Webex.
La situazione più complicata è a Milano. Il provveditore regionale, Marco Bussetti, ex ministro, a fronte di nomine che non arrivavano giovedì 10 settembre ha scritto ai presidi di chiamare il personale dalle vecchie Graduatorie cartacee. E le lettere di convocazione sono partite. La direttrice generale della Lombardia è intervenuta per imporre la novità azzoliniana, la scelta dalle graduatorie online: “Il decreto parla chiaro, bisogna procedere con le nomine via Gps”. Retromarcia di Bussetti: “Come da indicazioni recentemente ricevute, si comunica che la nota di questo ufficio del 10 settembre è da considerarsi revocata a ogni effetto”, ha recapitato ai presidi. Ma il cambio di metodo in due giorni – oltre a lasciare interdetta e frustrata una larga fetta di precari in attesa di posto – non ha accelerato le convocazioni: ci sono 112.000 domande da evadere e, segnalano i sindacati, le posizioni da rivedere sono la maggior parte. Si sono avvistati seri problemi di punteggio legati al sistema informativo. A fronte del titolo di abilitazione da inserire in Istanze on line, per esempio, chi ha correttamente digitato il punteggio ha ottenuto in media 5-6 punti, chi ha cliccato su un “flag” presente nel modulo digitale ne ha ricevuti automaticamente 12. E con 6-7 punti in più si possono scalare le graduatorie per l’ottenimento della cattedra annuale. “Controlliamo i punteggi in presenza”, è ora il mantra dei gruppi Facebook che radunano categorie di precari.
A Brescia, ancora, l’Ufficio scolastico provinciale ha deciso di spostare in avanti le sue nomine: troppi errori, impossibile chiamare supplenti per l’inzio dell’ann scolastico.
Fonte www.repubblica.it