“Ci saranno delle verifiche lunedì. Vorrei rassicurare le mamme, che in centinaia mi stanno scrivendo in queste ore perché hanno paura di far tornare i figli a scuola. La Regione Campania farà tornare in classe gli studenti solo se saranno garantite le condizioni di sicurezza”. A dichiararlo è l’assessore all’Istruzione della Regione Campania Lucia Fortini, ospite del programma “A Casa del Don”, in onda su Tele Club Italia.
“Abbiamo immaginato un percorso di lento ritorno in presenza per la prima elementare, perché sono i bambini che hanno più difficoltà con la didattica a distanza e poi abbiamo pensato che fosse indispensabile uno screening. Sinceramente io credo che non riusciremo ad avere numeri apprezzabili per lunedì, quindi probabilmente ci sarà una proroga. Ci tengo a sottolineare che si tornerà in presenza quando i numeri ci consentiranno di farlo”, ha spiegato Fortini nel corso della trasmissione.
La regione Campania ha deciso di sospendere le lezioni in presenza a ottobre poiché “nelle due settimane successive all’avvio dell’anno scolastico il numero dei contagi era salito di 9 volte, a fronte di un aumento del numero dei contagi nella popolazione campana di tre volte. Addirittura triplicato rispetto al numero di contagi nel resto della popolazione”, ha aggiunto l’assessore all’istruzione.
Pochi giorni fa la Regione Campania ha messo a disposizione il numero verde 800 814 818 per effettuare le prenotazioni del test antigenici su base volontaria al personale docente e non docente, agli studenti e ai conviventi familiari. Tuttavia sono in molti ad aver riscontrato alcune difficoltà, senza riuscire a prenotarsi per il tampone.
“Abbiamo avuto oggettive difficoltà. Sabato e domenica notte abbiamo lavorato affinché avessimo una piattaforma per lo screening”, ha aggiunto la Fortini, che ha spiegato anche come qualcuno abbia chiamato impropriamente il numero verde. “Ha chiamato chiunque a questo numero: hanno chiamato persone anziane che avevano febbre o raffreddore, hanno chiamato coloro che si erano sottoposti al tampone ma che attendevano ancora l’esito. C’è chi ha chiamato impropriamente. Addirittura il 70 per cento delle telefonate che sono state prese in carico dagli operatori non erano per lo screening”, conclude.