Su 61 università italiane esaminate dal Censis, 42 hanno completato il passaggio alla didattica a distanza entro una settimana dall’inizio del lockdown per la pandemia da coronavirus, le altre per lo più in due settimane. E’ quanto emerge dallo studio sullo sfondo della classifica annuale degli atenei realizzata dall’istituto di ricerca.
Le risorse messe a disposizione dal Fondo per le esigenze emergenziali del sistema universitario vengono considerate all’unanimità insufficienti dagli atenei interpellati. Dall’indagine, realizzata a maggio, emerge “un sistema universitario reattivo, in grado di ottimizzare risorse umane e tecniche, nonostante le carenze strutturali che da anni lo affliggono, per dare continuità alla propria missione”.
Tra i mega atenei statali (oltre 40 mila iscritti) nelle prime 4 posizioni restano stabili nell’ordine l’Università di Bologna, l’Università di Padova, quella di Firenze e La Sapienza di Roma.
Sale di una posizione l’Università di Pisa, mentre. l’Università di Torino perde due posizioni e retrocede al settimo posto, dopo la Statale di Milano.
Ultima è l’Università di Napoli Federico II, preceduta dall’Università di Catania. L’Università di Bari si conferma in terzultima posizione. Tra i grandi atenei non statali (oltre 10 mila iscritti) in prima posizione anche quest’anno la Bocconi, seguita dalla Cattolica. Tra i politecnici guida anche quest’anno quello di Milano, poi lo Iuav di Venezia, che fa retrocedere in terza posizione il Politecnico di Torino, seguito da quello di Bari.