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20 giugno: Giornata mondiale del Rifugiato

SOS Villaggi dei bambini: “I minorenni hanno tutti gli stessi diritti ed è importante riconoscere le loro richieste di asilo”

“Sono 17.319 i Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) giunti nel nostro Paese nel 2023, per un totale di 23.226 MSNA presenti a fine dicembre 2023. Ragazzi e ragazze che hanno storie drammatiche, che non possiamo non considerare. Arrivano nel nostro Paese pieni di speranza e paura. Diventa allora fondamentale intervenire e dare loro una Rete”. Queste le parole di Samantha Tedesco, Responsabile dell’Area Programmi e Advocacy di SOS Villaggi dei Bambini, Organizzazione impegnata da 60 anni affinché i bambini e i ragazzi che non possono beneficiare di adeguate cure genitoriali crescano in una situazione di parità con i propri coetanei, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno).

Una giornata che ci ricorda quanto sia importante tutelare chi cerca di arrivare in Italia, specialmente se minorenne, e che si trova a dover combattere non solo per sopravvivere in mare, ma anche per essere riconosciuti e adeguatamente accolti secondo il Diritto di asilo, nel Paese di arrivo.

“La tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è il nostro principale obiettivo e lo perseguiamo attraverso interventi rivolti agli operatori sociali, ai minorenni e alle famiglie. Ci occupiamo di supporto psicosociale ai migranti minorenni soli e alle famiglie migranti, in particolare donne con bambini, integrazione scolastica, formazione agli operatori sociali e attività rivolte alla cittadinanza di sensibilizzazione e promozione dei diritti previsti dalla Convenzione ONU sull’Infanzia e l’Adolescenza” chiarisce Samantha Tedesco.

In larga parte i MSNA presenti in Italia provengono dall’Africa, il 20% dall’Egitto, il 10% dalla Tunisia, il 18% da Gambia e Guinea. Ma anche il conflitto in Ucraina continua a spingere l’afflusso di giovani e giovanissimi nel nostro Paese, alla fine del 2023 erano 4.131 (un numero inferiore a quello dell’anno precedente, quando erano 5.041 i MSNA ucraini). Più dell’88% sono di sesso maschile e più della metà ha meno di 16 anni. La Sicilia è il principale hub dell’accoglienza: sono ospitati nell’isola più del 26% degli MSNA, seguita dalla Lombardia (12%) e dall’Emilia Romagna (8%).

“Dobbiamo considerare che i minorenni che arrivano in Italia” dichiara Samantha Tedesco “hanno un volto e una storia. Sono persone con speranze, delusioni e paure. Come SOS Villaggi dei Bambini, crediamo sia importante mettersi all’ascolto dei minorenni, dare loro una rete e gli strumenti per poter avviare un percorso di inserimento e di tutela. I Minori Stranieri Non Accompagnati e i giovani richiedenti asilo sono portatori di una vasta gamma di bisogni specifici che vanno dai più essenziali, quali alimentazione e salute, ad altri più complessi come l’informativa legale, l’orientamento ai servizi del territorio, l’elaborazione del trauma del viaggio, l’emersione e la definizione del progetto migratorio, la necessità di riprendere i contatti con le famiglie presenti nei Paesi di origine o sul territorio italiano e la necessità di imparare la lingua italiana per poter comunicare con i soggetti del territorio in cui si trovano e in cui possono integrarsi.”

In risposta al fenomeno migratorio, infatti, l’Organizzazione si impegna da sempre a sviluppare e gestire interventi che riguardano da una parte l’accoglienza e l’inserimento sociale di Minori Stranieri Non Accompagnati e giovani richiedenti asilo, e, dall’altra, nuovi interventi di protezione e integrazione per famiglie migranti, principalmente nuclei composti da mamme con bambini. Le donne sole con figli, infatti, rappresentano per diverse ragioni una delle categorie più fragili in quanto esposte a un maggior rischio di sfruttamento.

Per aiutare i bambini, i ragazzi, le famiglie migranti e i MSNA, che corrono un rischio maggiore di sviluppare risposte mentali e psicosociali negative rispetto agli adulti e ai bambini accompagnati, SOS Villaggi dei Bambini ha avviato diversi Programmi in Italia e in Europa.

In Calabria, dove l’Organizzazione opera dal 2017 con il Programma Io Non Viaggio Solo per contribuire a sostenere il benessere psicologico e sociale dei giovani Minori Stranieri Non Accompagnati, sono presenti, secondo la più recente rilevazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, 1.141 bambini e ragazzi, il 4,5% di quelli presenti in Italia.

In seguito all’incremento dei flussi di arrivo all’interno dell’Hub di Sant’Anna, in provincia di Crotone, l’intervento di SOS Villaggi dei Bambini si è poi consolidato e implementato e da maggio 2023 vengono offerti, all’interno del centro, due tipi di servizi: da un lato l’intervento psicosociale vero e proprio, dall’altro orientamento e supporto linguistico.

Con il Programma di supporto psicosociale, SOS Villaggi dei Bambini fa la sua parte per supportare i Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) che giungono in Italia e che spesso vengono da situazioni familiari difficili e da un viaggio traumatico, l’Organizzazione si adopera per evitare il pericolo che, di fronte alle difficoltà che si trovano ad affrontare una volta sbarcati, sviluppino risposte mentali, psicologiche e sociali negative. L’impegno della Rete SOS e della comunità locale, a favore dell’accoglienza è stato sottolineato anche dalla scelta di SOS Children’s Villages di tenere nella città calabrese il 29 novembre 2023 la riunione del Senato Internazionale, l’organo a cui compete la guida e l’indirizzo dell’Organizzazione a livello globale. I delegati della Federazione Internazionale, provenienti da tutto il mondo, sono stati ospitati per la prima volta in Italia e sono state presentate le istanze dei MSNA ospiti dell’Hub Sant’Anna raccolte dagli operatori di SOS Villaggi dei Bambini, dalle quali sono emerse tutte le loro difficoltà e problematiche, a partire dal malessere nel trovarsi “intrappolati” nell’hub.

Attraverso il progetto Well-U, SOS Villaggi dei Bambini propone misure preventive di salute mentale e psicosociali universali a insegnanti, educatori, mediatori culturali, operatori sanitari e sociali. Invece, con il progetto Step In si pone l’obiettivo di sviluppare le capacità dei professionisti del sociale in contatto con le popolazioni migranti particolarmente vulnerabili, presenti in Italia, Grecia e Romania.

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