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8 Marzo Giornata internazionale della donna: “C’è molto da fare per il futuro delle giovani donne nel nostro Paese”

Se il futuro è in pericolo, il presente è già compromesso.

Giornata internazionale della donna

Allarme occupazione al femminile: sos di Terre des Hommes nella Giornata internazionale della donna. Dal punto di vista del lavoro non è un paese per ragazze. Gli stereotipi pesano sul futuro di un ragazza su due. Il lavoro, infatti, è il luogo in cui le ragazze si aspettano più violenza di genere e discriminazione. Oltre il 50% si sente condizionata da stereotipi e retaggi maschilisti. E il 20% non ha nessun modello di riferimento a cui ispirarsi. La denuncia arriva dall’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e OneDay Group. Se il futuro è in pericolo, il presente è già compromesso. Basti pensare che il 47,78% delle giovani ha dichiarato all’Osservatorio indifesa di aver assistito a una violenza fisica.

“C’è molto da fare per il futuro delle giovani donne nel nostro Paese”, afferma Paolo Ferrara. Aggiunge il direttore generale di Terre des Hommes: “E’ urgente un cambiamento culturale che non può che partire dalla scuola. Occorre lavorare affinché genitori e insegnanti incoraggino le ragazze a seguire percorsi di studio. Sentieri formativi che permettono carriere vicine ai loro reali desideri. Al netto dei condizionamenti esterni, che arrivano persino dai libri di testo”. I libri di scuola, infatti, “ancora troppo spesso raffigurano gli uomini come scienziati e ingegneri”. E le donne come maestre e infermiere. Racconta Paolo Ferrara: “Ogni anno con la nostra campagna ‘indifesa’ ci impegniamo a diffondere i dati della violenza e delle discriminazioni. Ma cerchiamo anche di offrire a ragazze e ragazzi percorsi che possano accrescere la loro consapevolezza su queste tematiche. E proporre nuovi modelli. Così da essere davvero leader del cambiamento per una società più equa e inclusiva”. Dunque una ragazza su 2 si sente limitata, nelle scelte sul futuro, da stereotipi e retaggi maschilisti e il lavoro è percepito come il luogo più a rischio discriminazione…continua su 

 

FONTE interris.it

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