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All’Helpcode Summer Camp le bambine e i bambini ucraini fuggiti dalla guerra

“Imparare a vivere, non solo sopravvivere, in questo paese che è la nostra casa"

Sono ripartiti, presso l’IC di Teglia a Genova, i centri estivi realizzati da Helpcode
dedicati a bambine e bambini della scuola primaria e resi gratuiti per tutti i bimbi ucraini rifugiati, ai quali
viene offerto un ambiente accogliente e inclusivo in cui socializzare con gli altri coetanei ed imparare le
prime basi della lingua italiana. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto P.A.C.E. – Percorsi Di
Accoglienza Comunitaria Nei Contesti Educativi, che l’Organizzazione promuove sul territorio genovese
con l’obiettivo di garantire a questi bambini, già traumatizzati e sradicati dalla loro realtà quotidiana, un
inserimento sociale quanto più accogliente e graduale, capace di restituire loro un senso di sicurezza e
protezione, essenziali per il loro benessere.
Oltre al gioco e al supporto nello svolgimento dei compiti per le vacanze, i centri estivi di Helpcode
prevedono anche diversi laboratori ludico-espressivi, messi in campo da operatori bilingue, volti a
favorire percorsi di integrazione e di apprendimento. Le attività laboratoriali sono infatti caratterizzate da
quattro aree tematiche che, di settimana in settimana, spazieranno fra i temi dell’inclusione, della scienza,
dei diritti e della sostenibilità ambientale. Tra queste: “Stop ai pregiudizi”, laboratori che hanno l’obiettivo di
sensibilizzare i piccoli alla scoperta delle differenze, in un’ottica di integrazione ed inclusione sociale; “STEM
– Geni all’opera!”, laboratori dedicati alla scienza che prevedono, in particolare, attività di coding
unplugged, robotica educativa, tinkering creativo, esperimenti scientifici ed esplorazione dei fenomeni della
natura; “Planet! Un mondo da salvare”, laboratori sul tema della sostenibilità ambientale e alimentare, volti
a promuovere scelte responsabili per la tutela del pianeta; “Il giro del mondo con Helpcode”, alla scoperta
di storie provenienti da diverse parti del mondo e giochi tipici, con laboratori dedicati al tema dei diritti.
“I centri estivi rappresentano un supporto fondamentale per la socializzazione spontanea dei bambini e
favoriscono, in particolare, i percorsi di integrazione di tutti quei piccoli rifugiati fuggiti dalla guerra in Ucraina
– spiega Alessandro Bartoletti, Responsabile progetti Italia di Helpcode – Abbiamo scelto di dedicare a
ogni settimana un tema diverso, utilizzando anche metodologie di ‘peer to peer education’, che sono
formidabili strumenti per rendere protagonisti i bambini in un percorso di conoscenza reciproca e di scambio,
in cui la spontaneità del rapporto tra pari, mediato attraverso attività ludiche condivise, possa restituire
momenti di serenità ai minori accolti ed essere volano per una socializzazione efficace e sviluppata in
maniera armoniosa e non ulteriormente traumatica”.
UN PUNTO DI RIFERIMENTO IMPORTANTE PER LE FAMIGLIE UCRAINE ACCOLTE A GENOVA
Dall’inizio della guerra in Ucraina sono stati oltre 116 mila i profughi entrati nel nostro Paese, di cui 60
mila donne, oltre 13 mila uomini e oltre 39 mila minori 1 . Gli arrivi riguardano principalmente bambine e
bambini spesso accompagnati dai propri familiari, da educatori nel caso di bambine/i in istituto o da
minorenni separati, accompagnati da figure adulte a cui sono affidati nel viaggio, finalizzato al
ricongiungimento con i parenti in Italia. In particolare, a Genova, sono circa 4200 le persone accolte fino ad
oggi, inclusi 491 minori 2 . Queste persone sono state costrette ad abbandonare improvvisamente le loro
abitazioni, nella maggior parte dei casi distrutte dai bombardamenti, e sono fuggite nella speranza di trovare
salvezza altrove, spesso senza risorse.
Proprio com’è successo anche alla famiglia di Levgenia, mamma di Bogdan, un bambino di 8 anni che
frequenta i centri estivi di Helpcode: “Sappiamo che la guerra sarà lunga e che per ora non abbiamo
speranza di tornare a casa. Nostro figlio Bodgan comincerà la scuola a settembre e il campo estivo di
Helpcode lo sta aiutando moltissimo nel percorso di integrazione e socializzazione con gli altri bimbi della
sua età. È un supporto fondamentale per permettergli di inserirsi nel sistema italiano e comprenderne le
regole. Prima si adatterà alla vita in questo nuovo contesto, a comunicare con bambini e adulti italiani, più
facile sarà per lui integrarsi a scuola e in generale con l’ambiente circostante. Sappiamo che dobbiamo
considerare l’opzione di dover rimanere qui, ma dobbiamo anche imparare a vivere qui, non solo
sopravvivere, per provare a restituire ai nostri figli una quotidianità come quella che avevamo a casa”.

COME PARTECIPARE AI CENTRI ESTIVI PROMOSSI DA HELPCODE
I centri estivi di Helpcode, gratuiti per tutti i bambini rifugiati ucraini, sono aperti dal lunedì al venerdì, dalle
8.30 alle 16.30, presso l’IC Teglia, mentre le attività all’aperto si svolgeranno presso il prato del circolo ARCI
Barabini di Trasta. Oltre ai laboratori ludico-espressivi, è prevista anche un’uscita a settimana, concordata di
volta in volta con i genitori. Per iscriversi o richiedere maggiori informazioni è possibile scrivere a
scuola@helpcode.org oppure consultare il sito https://helpcode.org/centri-estivi-helpcode-2022
UN AIUTO PSICOLOGICO AI RIFUGIATI UCRAINI FUGGITI IN SLOVACCHIA
A causa della guerra, centinaia di migliaia di civili in fuga hanno trovato riparo nei paesi vicini. In particolare,
al 12 luglio, i rifugiati ucraini che hanno attraversato i confini slovacchi erano 589.147 3 . Queste persone
portano con sé l’enorme trauma derivante dall’esperienza bellica: hanno perso familiari e amici, hanno
dovuto abbandonare le proprie case ridotte in macerie, hanno affrontato situazioni in cui erano in pericolo di
vita, per poi ritrovarsi in paesi stranieri sopraffatte dalla paura e dall’insicurezza, spesso senza risorse e cibo.
La guerra lascia ferite invisibili che hanno bisogno di attenzione e cura, per questo Helpcode ha stretto una
collaborazione con l’ong slovacca IPčko per sostenere un progetto di supporto psicologico rivolto ai
rifugiati ucraini fuggiti in Slovacchia dagli orrori del conflitto. L’obiettivo del progetto, finanziato da Care US, è
quello di offrire un primo aiuto psicologico professionale attraverso interventi di prima risposta e di supporto
nella gestione dello stress post traumatico. Insieme agli esperti dell'IPčko Emergency Crisis Intervention
Team, viene fornita un’assistenza psicosociale completa ai valichi di frontiera (Vyšné Nemecké, Ubľa, Veľké
Slemence), ma anche nei centri di accoglienza più grandi (Michalovce e Košice), nei rifugi temporanei, nelle
strutture statali e nelle varie parti del paese dove questa non viene garantita.
OLTRE 60 MILA INTERVENTI DI SUPPORTO PSICOLOGICO DALL’INIZIO DELLA GUERRA
Dall’inizio del conflitto, gli esperti dell'IPčko Emergency Crisis Intervention Team hanno fornito
complessivamente 60.746 interventi di supporto psicosociale e di crisi ai rifugiati di guerra ucraini, 5.801
soltanto nel mese di giugno. I beneficiari sono prevalentemente donne, bambini, giovani e gruppi vulnerabili
che, nelle strutture messe a disposizione, possono contare su uno spazio sicuro dove poter dare sfogo alle
proprie emozioni, rafforzare i meccanismi di coping e dotarsi degli strumenti necessari per gestire il trauma
derivante dal conflitto bellico. È stata inoltre fornita assistenza specialistica presso il Centro di intervento di
Káčko Košice, così come nell’intera regione, dove il Team di IPčko ha effettuato 36 viaggi e 25 interventi di
prima risposta. Un primo aiuto psicologico a distanza è stato garantito anche attraverso il numero verde
della Crisis Helpline in lingua ucraina e mediante un servizio di consulenza via e-mail, grazie ai quali,
nel mese di giugno, sono stati realizzati complessivamente 115 interventi.
UN ORANGOTANGO DI PELUCHE PER AIUTARE I BAMBINI NELLA GESTIONE DEL TRAUMA
Infine, per supportare nel modo più efficace i più piccoli nella gestione del trauma, dare loro sollievo ed
accompagnarli nel percorso di rafforzamento dei propri meccanismi di coping, gli psicologi di IPčko utilizzano
un intervento mirato attraverso un orangotango di peluche da abbracciare, che li aiuta ad alleviare lo
stress, l'ansia, la paura e gli incubi attraverso la relazione con il giocattolo. L'intervento viene fornito in
presenza dei genitori, che ascoltano le strategie di coping messe in atto dal bambino in relazione al
giocattolo e ricevono così informazioni chiare su ciò di cui il proprio figlio ha bisogno. Nel mese di giugno
sono stati condotti 57 interventi di « Huggy Orangutan» con bambini ucraini ai valichi di frontiera, nei centri
di accoglienza, a Káčko Košice e durante le uscite effettuate dal Crisis Intervention Team.

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