ECCO IL LAVORO DELL’ISTITUTO DI ORTOFONOLOGIA A SUPPORTO DI EDUCATORI E DOCENTI ALLA SESTA LEZIONE DEL CORSO SUL PROGETTO RIABILITATIVO DERBBI
Roma, 24 aprile – Comunicare con un alunno affetto da un disturbo dello spettro autistico è sempre possibile, non bisogna temere di non capirlo, e la classe in questo lavoro riveste un ruolo centrale. L’Istituto di Ortofonologia (IdO) lancia un messaggio rassicurante a tutti gli operatori del settore, dagli insegnanti ai medici, e lo fa con la forza dell’esperienza: dal 2000 segue i bambini con autismo grazie al ‘Servizio Scuola’ nato nell’ambito del modello riabilitativo DERBBI (Developmental, Emotional Regulation and Body-Based Intervention) – Progetto Tartaruga.
È una storia lunga 20 anni, quindi, quella raccontata oggi dall’equipe degli operatori IdO attivi nelle scuole, in occasione della sesta ed ultima lezione del corso di formazione gratuito online proprio su ‘Autismo e Progetto Riabilitativo Tartaruga DERBBI’, promosso insieme alla Fondazione Mite con il patrocinio della Società italiana di pediatria (Sip). Il corso ha già totalizzato nelle cinque lezioni precedenti oltre 19.000 visualizzazioni.
La proposta formativa è stata rivolta a psicologi, pediatri, neuropsichiatri infantili, logopedisti, psicomotricisti, educatori professionali, insegnanti di sostegno e curriculari, pedagogisti, operatori del settore e genitori, con lo scopo di diffondere un’informazione approfondita e fornire strumenti osservativi e operativi per predisporre interventi mirati rivolti ai minori che rientrano nei disturbi dello spettro autistico alla luce dei risultati raggiunti attraverso l’approccio evolutivo DERBBI.
Nell’incontro di oggi, sul tema ‘Gli asili nido e il l ruolo del pediatra, scuola dell’infanzia e elementare. Esperienze di percorsi terapeutici’, è stato presentato nel dettaglio il Servizio Scuola per l’autismo dell’IdO, che si differenzia dai servizi scuola attivati sempre dall’Istituto ma per i bambini con altre difficoltà. “Gli operatori che vanno nelle scuole conoscono già i bambini, essendo in carico presso l’IdO. Nell’autismo si parte dall’osservazione in classe, che è quindicennale e al bisogno- spiega Simona D’Errico, responsabile IdO del progetto- inoltre, il servizio scuola per l’autismo partecipa alla realizzazione dei Glh-operativi (Gruppi di lavoro per l’handicap), incontrando tutti gli operatori esterni (neuropsichiatra infantile della Asl, referente per il sostegno, insegnanti e genitori) per lavorare insieme su obiettivi e strategie comuni”. Durante la pandemia, “non potendo sempre entrare in classe per fare un’osservazione diretta in tutte le scuole- fa sapere D’Errico- abbiamo inviato le schede di osservazione agli insegnanti per guardare le stesse aree attraverso l’osservazione fatta dal docente con la compilazione della scheda e i colloqui telefonici”.
In sostanza, l’equipe del Servizio Scuola assume la funzione di sostegno delle dinamiche attuate dal bambino all’interno del gruppo classe, proponendo un confronto sugli strumenti da adottare in funzione delle esigenze e delle potenzialità del bambino. “Le difficoltà maggiori che incontrano i docenti e gli operatori scolastici- spiega Gianluca Panella, psicoterapeuta dell’età evolutiva dell’IdO e membro dell’equipe che lavora nelle scuole- riguardano la pianificazione di strategie adeguate per favorire gli apprendimenti e l’inclusione del bambino. Talvolta si rilevano criticità per quel che concerne la comunicazione e la relazione con il piccolo e i suoi genitori, il processo di autonomia inerente la routine scolastica e l’area dell’alimentazione”.
Parte essenziale del Servizio Scuola IdO è l’osservazione in classe. “Si tratta di un intervento indiretto sul bambino, ad opera dei referenti delle osservazioni, che passa attraverso la costruzione di una relazione di fiducia con l’insegnante. Il referente accompagna l’insegnante durante il percorso scolastico, accogliendo i suoi vissuti e offrendo un confronto costante, per sostenere la sintonizzazione tra l’insegnante e l’alunno. Si individuano insieme le strategie operative più adeguate alla specificità del singolo bambino- conclude l’equipe IdO- per quel che concerne anche gli apprendimenti e l’inclusione”.
Ai partecipanti saranno inviati gratuitamente articoli e libri sul progetto Tartaruga – DERBBI e alla fine del corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Inoltre verrà proposto un questionario su alcuni dei contenuti affrontati nell’ambito delle lezioni al fine di rilevare il livello di gradimento. Per richiedere gli Ecm è possibile scrivere a [email protected], mentre a questo link è possibile rivedere le lezioni: https://www.ortofonologia.it/autismo-progetto-riabilitativo-tartaruga-derbbi-2/
FONTE Agenzia Dire