Metti una sera a cena in cascina per gettare un ponte di solidarietà sociale e materiale con l’umanità che vive l’esperienza del carcerare e di altre misure restrittive.
Con questa iniziativa Sesta Opera San Fedele, associazione di volontariato per l’assistenza penitenziaria e post-penitenziaria, che fa riferimento ai Padri Gesuiti di Milano, intende così promuovere una raccolta di fondi a sostegno di interventi di reinserimento sociale.
L’appuntamento è per Venerdì 15 ottobre a partire dalle 19.30 fino alle 23 per una serata conviviale all’aperto negli spazi messi a disposizione dalla Cooperativa
Antonio Labriola Scarl, via Falck 51, periferia nord di Milano, agevolmente raggiungibile in auto o con i mezzi pubblici (M1, San Leonardo).
I fondi raccolti finanzieranno “Rescue”, provocatorio titolo del progetto che vuole sperimentare un percorso di ecologia integrale con i detenuti del carcere di Bollate, con il finanziamento di Regione Lombardia.
Con la cena di solidarietà Sesta Opera vuole, in questi inizi di autunno, riaprire, grazie anche alla collaborazione della Coop Bonola – una nuova stagione di incontri e di interventi per sostenere l’inclusione, la valorizzazione delle differenze e fornire a chi sconta la pena strumenti per affrontare l’attuale società: valori che accomunano
l’Associazione, Coop e la Cooperativa Antonio Labriola Scarl.
Accompagnare la persona durante il periodo detentivo e dopo, nella delicata fase di reinserimento nella società, fa parte degli impegni principali di Sesta Opera.
In Lombardia si contano circa 20 mila persone tra detenuti e soggetti a provvedimenti cautelari e la filosofia dell’associazione, sottolinea il presidente Guido Chiaretti, “è lavorare su questa popolazione “scartata” dalla società perché non sia essa stessa causa dello scarto di beni essenziali per la dignità delle persona e per una convivenza civile di quelle comunità. Occorre sensibilizzare sui temi di una economia circolare e sostenibile e sul senso di responsabilità perché questi soggetti possano diventare essi stessi attori del cambiamento nelle loro comunità”.
A conclusione dell’incontro verrà anche lanciata una campagna di crowdfunding, nata in collaborazione con l’Università Luigi Bocconi e Citi Foundation, per finanziare anche il progetto P.I.A. (povertà, inclusione, ambiente) finanziato dal Ministero del Lavoro.
A questo scopo l’Associazione ha coinvolto due volontarie e un coordinatore, perché lavorassero in modo sinergico con il gruppo di lavoro dell’università, composto da una professoressa e quattro studenti.
La campagna è stata costruita sia con lo studio del materiale ufficiale del progetto, sia ascoltando le testimonianze delle persone accompagnate nel percorso di reinserimento sociale e attraverso un focus group con volontari rappresentanti di tutte le attività dell’associazione.