Con la pandemia è cambiato il rapporto medico-paziente e la
tecnologia ha dato un grande supporto per facilitare i contatti con il medico, molti lamentano
disturbi e malesseri nati in pandemia ma c’è ancora troppo fai da te nelle cure e nelle
diagnosi ricavate da ricerche generiche sul web. Lo rivela la survey effettuata su 10mila
pazienti dal portale VediamociChiara, portale di informazione per la salute femminile
fondato e diretto da Maria Luisa Barbarulo, che avvia nuovi servizi di consulenza
gratuita per diffondere informazioni e smentire credenze e preconcetti.
La survey ha rivelato infatti che il 94% delle utenti ha sofferto durante la pandemia di
almeno di uno di questi disturbi: mal di testa, mal di denti, mal di schiena e/o collo, insonnia,
fastidi gastro-intestinali, dolori osteoarticolari, aumento di peso, patologie da raffreddamento
e allergie alimentari e di altra natura.
ll dialogo è diventato sicuramente un fattore chiave per restituire tranquillità e rassicurazioni
a molte persone, “travolte” da sintomi e malesseri dovuti non solo alle conseguenze dirette
del virus, ma anche ad ansia e preoccupazione per la situazione vissuta nei mesi di
lockdown, indipendentemente dal contagio, senza dimenticare che le restrizioni ai
movimenti e la paura del virus hanno di fatto impedito o ritardato visite e controlli.
Per poter rispondere alle esigenze espresse dal suo pubblico, nella consueta missione di
informare, VediamociChiara ha ampliato i suoi servizi, sempre fruibili gratuitamente, con
l’ingresso anche dei medici di Medicina generale, accanto ai Ginecologi presenti sul portale
sin dall’inizio, nella sezione del sito “l’esperto risponde”. Ha creato poi la rubrica
#CompressediSalute – con una serie di veloci contributi video, fruibili dalla maggior parte
delle piattaforme social – per diffondere le informazioni essenziali sui disturbi più comuni e
sulle analisi di routine. Infine, ha messo a disposizione degli utenti un servizio di
videochiamata per consulti urgenti. Il tutto, sempre gratuitamente, su VediamociChiara.
“Troppe persone si affidano a ricerche fai-da-te sul web – sottolinea Barbarulo – formulando
autodiagnosi che portano a errate valutazioni e spesso anche a terapie autogestite, con seri
rischi per la propria salute per effetti collaterali imprevisti o, nella migliore delle ipotesi, con
l’inefficacia dei rimedi assunti.”
“Il vantaggio offerto dal servizio di risposta online – afferma il dottor Giorgio Amedeo Agrò
responsabile di quest’area di VediamociChiara – è dato dal fatto che uno specialista “reale
anche se da remoto” è in grado di intercettare le necessità, le preoccupazioni e le curiosità
delle persone proprio nel momento in cui hanno bisogno di una risposta o di un
chiarimento. Un servizio che consente di confrontarsi con un medico “amico” che risponde
in maniera chiara e semplice, come è nello stile di VediamociChiara, senza che si
rivolgano a “dott. Google” che, come ricordo sempre ai miei pazienti, non solo non è
laureato in medicina e chirurgia, ma risponde in base ad algoritmi che seguono logiche
commerciali piuttosto che scientifiche”.
Il 65% delle interpellate, infatti, ha ammesso di aver rimediato ai disturbi indicati ricorrendo
a farmaci da automedicazione: o perché conosciuti (pubblicità/internet o indicati da
amici/parenti) o perché assunti in passato (anche su prescrizione), perchè erano già
disponibili in casa o perché già usati per altre patologie; non sempre con il controllo dello
specialista.
La pandemia, come è risaputo, ha costretto anche a rimandare controlli di routine o di
medicina preventiva, causando spesso il peggioramento di alcune patologie o l’insorgenza
di esse. Questo a causa della pressione sugli ospedali e sui medici di famiglia, della paura
del contagio ma anche per i costi: l’81% delle utenti ha infatti indicato come causa principale
dei mancati controlli annuali la paura di incontrare persone contagiate dal Covid, nel
recarsi dal medico o nel fare accertamenti e il 67% ha indicato anche il costo significativo
dei controlli, quando, non potendo usufruire del servizio pubblico intasato a causa Covid,
si rendeva necessario ricorrere al privato.
Per questo, con il medico di base si sono sperimentate forme più informali di contatto,
come mail e messaggi telefonici per consigli o prescrizioni. Il 59% delle partecipanti alla
survey ha confermato in merito di aver avuto spesso difficoltà nel riuscire a contattare o
incontrare il proprio medico, e ha indicato come valida alternativa alla visita in presenza la
possibilità di raggiungerlo via whatsapp o servizi analoghi (preferito per le questioni più
immediate e urgenti) o via telefono o via videochiamata (per un colloquio più approfondito).
Il 61% ha gradito gli eventi online dedicati alla salute come momento di incontro con i
medici, con il vantaggio di ricevere rapidamente e in diretta una risposta alle proprie
domande.
Un buon 53% segnala anche qualche difficoltà nel comprendere sempre ed esattamente
la terminologia medica, e invita gli specialisti a usare un linguaggio più semplice e
comprensibile.
Il mezzo digitale risulta la vera svolta nel rapporto medico-paziente: oltre il 70% delle utenti
ha dichiarato di voler ricevere in formato audio, video o testuale brevi aggiornamenti
e servizi sulla salute e sulle novità terapeutiche disponibili (integratori e farmaci da
automedicazione in primis).
Per questo, i nuovi servizi gratuiti di VediamociChiara si rivelano innovativi, efficaci e in linea
con il trend del momento.