L’imminente chiusura delle scuole rappresenta, per i giovani ragazzi italiani, l’inizio di un periodo da dedicare allo svago, alla scoperta di nuovi luoghi ed esperienze, ma non solo: tra le nuove generazioni c’è chi sceglie di sfruttare la pausa estiva come occasione di formazione per consolidare le proprie competenze linguistiche. Secondo il Rapporto EF EPI 2023 di Education First, infatti, l’Italia è ancora indietro per quanto riguarda l’apprendimento della lingua inglese, alla ventiseiesima posizione su 34 in Europa.
In vista della ripartenza estiva del programma Vacanze Studio, Education First con il suo osservatorio ha raccolto ed elaborato i dati sulla provenienza geografica dei giovani partiti con il programma nel 2023 per osservarne la distribuzione su tutto il territorio italiano.
La regione che esprime il maggior numero di studenti che partono per studiare all’estero è la Lombardia, con il 26% del totale. Al secondo gradino del podio c’è il Lazio con il 19.2%, seguito da Veneto (7.2%) e Campania (7.1%). La classifica delinea una predominanza delle regioni del nord, che prosegue con Emilia-Romagna e Toscana, prima di trovare Puglia e la Sicilia, all’ottava posizione con il 3.3% degli studenti totali.
Inoltre, con una percentuale del 19,5% sul raggruppamento delle regioni del Sud, la Sicilia si rivela essere uno dei maggiori bacini di studenti per le vacanze studio, superata solo dalla Campania (36%) e dalla Puglia (19,9%).
Estendendo lo sguardo alle città, Palermo e Catania contribuiscono in misura maggiore, rispettivamente con circa il 27.2% e il 21.2% delle partenze, seguite da Messina con il 12.1%. I dati rivelano anche che l’interesse per le vacanze studio non si limita alle grandi città, ma è esteso anche ai centri meno popolati: Ragusa, Enna e Caltanissetta contribuiscono ciascuna con il 6.1% delle partenze, evidenziando un interesse capillare su tutto il territorio siciliano.
“L’arrivo della pausa estiva porta con sé innumerevoli opportunità per i giovani studenti e lo studio delle lingue, con metodologie alternative a quelle classiche adottate dalle scuole, rappresenta uno degli investimenti migliori per il proprio futuro”, ha commentato Natalia Anguas, Amministratore Delegato di EF Italia. “L’apprendimento delle lingue straniere, in particolare l’inglese, ha un impatto reale sulla mobilità sociale e sulla riduzione delle diseguaglianze, in particolar modo nei centri meno popolati e nelle città di provincia”.