Un contributo fino a 1.000 euro a sostegno della genitorialità, per i figli e i familiari dei professionisti del lavoro. Lo lancia Epar, l’ente paritetico di riferimento di Cifa e Confsal, con l’obiettivo di sostenere il comparto degli studi professionali. Dalla retta dell’asilo nido o della scuola dell’infanzia per figli con meno di sei anni, fino a quella delle Rsa per familiari anziani e disabili, la misura comprende anche specifici interventi terapeutici o di assistenza per familiari affetti da grave disabilità. Presentata in anteprima al Festival del lavoro di Firenze il 18 maggio scorso, sarà attiva dall’1 giugno, comprendendo appunto un importo massimo finanziabile di 1.000 euro.
L’idea di riservare delle risorse per i dipendenti degli studi professionali dei consulenti del lavoro “nasce dal fatto che sempre più le nostre associazioni di categoria e i nostri enti bilaterali puntano alla salvaguardia del lavoratore e alla persona, affinché il loro benessere personale e familiare sia quanto più garantito”, spiega Manlio Sortino, presidente di Epar. In questo senso il voucher è “l’ennesimo strumento promosso dalla cultura della bilateralità del sistema Cifa-Confsal per sostenere il benessere e la serenità dei lavoratori degli studi professionali e dei professionisti del lavoro in genere e per favorire la conciliazione dei tempi vita-lavoro, in un’ottica work life balance che coinvolga e tuteli l’intera sfera familiare”.
Per questo è fondamentale la collaborazione tra le parti sociali, aggiunge il presidente dell’associazione di imprese Cifa, Andrea Cafà: “Come Cifa e Confsal siamo impegnati a costruire un modello collaborativo che trova sintesi nei nostri enti bilaterali Fonarcom, Epar e Sanarcom. Due sistemi associativi con un unico obiettivo. L’attività che sviluppiamo si fonda sui valori espressi dalle nostre parti sociali ma, da un punto di vista operativo, si esprime nella nostra bilateralità”.
Cafà, che ha presentato il dispositivo nel corso di un incontro dedicato alla parità di genere al Festival del Lavoro di Firenze, introdotto con un videomessaggio della ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, ricorda che “va bene la formazione, perché dobbiamo creare la cultura, ma poi servono azioni concrete come questo voucher e serve adesso a dare vita ad una realtà del welfare territoriale, creare una rete dei servizi per il lavoro perché non ci sarà parità di genere se non si sostiene la genitorialità”.
Soddisfazione viene espressa anche dal segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta: “Misure di questo genere non servono solo al lavoratore ma migliorano anche il clima aziendale e portano a una migliore produttività”.