Aumenta l’età media degli utenti, spinti molto spesso dalle nuove generazioni che hanno trovato così un nuovo modo di interagire che fa bene a entrambi, ma soprattutto ai nonni
Facebook fa bene agli anziani. Quanti hanno un profilo attivo, dopo l’iniziale diffidenza rilevata da uno studio statunitense lo scorso anno, “agli utenti più anziani piace curiosare su Facebook, ma sono preoccupati che altri possano curiosare sul loro” hanno un ruolo molto attivo nella rete, postando e commentando, ritrovando – oltre ai parenti – amici, figli e nipoti di amici lontani, ormai difficilmente raggiungibili se non al telefono.
Insomma, il nonnino di turno si sente meno solo e ha un maggior senso d’interazione comunitaria. È quanto emerge da uno studio della Penn University pubblicato sulla rivista scientifica New Media and Society. “I social media, da soli, non sono né buoni né cattivi, ma tutto sta a come li si usa”, spiega S. Shyam Sundar, docente di comunicazione all’ateneo americano.
Gli studiosi hanno spiegato come il ruolo dei social sia importante tra gli anziani, specie tra chi ha limitazioni nella mobilità che invalidano la capacità di socializzazione. Inoltre, commentare e rispondere ai post ha dato agli utenti più anziani una maggior sensazione di interazione sociale. Gli studiosi hanno analizzato 202 persone con più di 60 anni (79,7% di donne e il 20,3% di uomini) già su Facebook da almeno un anno.
“In particolare, a differenza dei più giovani, la maggior parte degli adulti più anziani è stata incoraggiata dai membri più giovani della famiglia a iscriversi a Facebook in modo che potessero comunicare – ha commentato Eun Hwa Jung, assistente professore di comunicazione e new media della National University of Singapore – questo implica come l’interazione degli anziani attraverso i social network possa contribuire a una comunicazione intergenerazionale efficace“.
In base agli intervistati, Sundar è convinto che gli sviluppatori di social network dovrebbero tener presente questa fascia di pubblico, creando nuove funzionalità a loro dedicate, incoraggiandoli a scambiare e visualizzare i messaggi, rendendo così la loro attività più interattiva.