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Festa del Papà: come cambia il rapporto genitori-figli quando cresciamo?

relazione genitori-figli

Ogni relazione è soggetta a continue evoluzioni, in termini di ruoli, di qualità delle esperienze condivise, di interdipendenza. Il rapporto genitori-figli ne rappresenta l’esempio più completo perché comprende una trasformazione che è sia individuale che relazionale per tutti i soggetti interessati.

Nella relazione con i genitori si attraversano ad esempio numerose fasi che vedono i figli bisognosi di accudimento fisico ed emotivo. Ciò non riguarda, esclusivamente, l’infanzia. Successivamente, la “dipendenza” dalle cure lascia il posto alla cooperazione e all’aiuto reciproco. Per arrivare, infine, alla fase in cui i ruoli si invertono sul piano della cura che diventa, così, un compito a carico dei figli.

Esiste dunque una profonda correlazione tra la trasformazione della relazione genitori-figli e le fasi di sviluppo attraversate, perché ogni individuo è interessato da compiti evolutivi e sfide da portare a termine per la propria crescita personale. Un peso specifico è rappresentato dagli eventi di vita che possono influire, più o meno direttamente sulla genitorialità e sul rapporto con i figli.

“Alcune situazioni mettono duramente alla prova sia i genitori che i figli, tanto da richiedere, talvolta, il ricorso a servizi di supporto psicologico come la terapia” – spiega Claudia Campisi, Psicologa del lavoro e Career coach che collabora con TherapyChat, piattaforma di psicologia online. “Gli eventi, non necessariamente negativi, come il matrimonio, la nascita di un figlio, l’ingresso nel mondo del lavoro, spostano gli equilibri raggiunti nel tempo, aprendo nuove opportunità di confronto ma anche di scontro. Spesso questo si amplifica quando la relazione è messa a dura prova dalle criticità rappresentate dai lutti, dalle perdite affettive e/o economiche, dalle separazioni. In situazioni come queste è necessario lavorare per trovare un nuovo equilibrio.”

L’influenza delle nuove tecnologie: tra distacco emotivo e vicinanza fisica

L’ingresso delle nuove tecnologie nelle relazioni ha dato vita a nuove modalità espressive e di esperienza che hanno interessato anche il rapporto genitori-figli. Può essere utile distinguere il caso in cui il ricorso ai canali digitali influisce negativamente sulla relazione, impoverendo la comunicazione e le occasioni di socializzazione. Un utilizzo eccessivo dei dispositivi digitali, tendente alla dipendenza, può contribuire a ridurre le occasioni di comunicazione faccia a faccia anche tra genitori-figli.
Ci sono situazioni specifiche in cui, al contrario, la tecnologia può venire in aiuto ad una famiglia. Ad esempio, quando sussiste una distanza fisica tra i componenti di un nucleo familiare, che vivono in contesti diversi. La tecnologia può garantire, in questo caso, la continuità del rapporto attraverso un contatto audio-video costante. Lo stesso punto di forza dei servizi psicologici di terapia online. È importante incoraggiare, pertanto, un uso consapevole delle nuove tecnologie, così che possano sostenere e facilitare la relazione e non incrinarla.

L’accettazione del cambiamento come parte essenziale del processo evolutivo

I genitori dovrebbero essere fieri dell’autonomia e dell’indipendenza dei propri figli, come risultato ed espressione di una maturità personale ed emotiva compiuta. La capacità di un figlio di cavarsela da solo non equivale, necessariamente, all’essere tagliati fuori dalla sua vita, ma consiste nell’acquisire un nuovo ruolo con compiti e responsabilità genitoriali differenti. Nella società attuale, infatti, i genitori, anche in età avanzata, continuano ad avere un ruolo fondamentale nella vita dei loro figli, come supporto e sostegno. Accettare questo cambiamento è un punto di arrivo fondamentale per il benessere di entrambe le parti.

Alcuni consigli per favorire una relazione serena e costruttiva

Per negoziare con l’Altro, in questo caso il proprio genitore, uno spazio di autonomia con regole e confini è fondamentale per imparare a riconoscere ed ascoltare i propri bisogni.
Il passo successivo è quello di provare a comunicare ai genitori con sincerità, ma soprattutto, con tatto e delicatezza, il bisogno di autonomia e ridefinizione del rapporto. Il consiglio, in questo caso, è quello di confrontarsi, ricorrendo ad un approccio collaborativo. Quando, al contrario, si tende ad evitare o a rimandare il problema, spesso si sconfina nel conflitto, risultato di una crescente esasperazione tenuta a bada a fatica e con frustrazione. In quest’ultimo caso potrebbe essere utile chiedere aiuto ricorrendo a servizi di supporto psicologico come la terapia online.

Accanto alla definizione di alcuni limiti a tutela della relazione stessa, una comunicazione costruttiva incentrata sull’ascolto reciproco, potrebbe rappresentare la soluzione ideale per conservare un rapporto sano e positivo tra genitori e figli nel tempo. Può essere utile spiegare le proprie ragioni in caso di opinioni o valori differenti, nel rispetto della sensibilità altrui, accertandosi di mantenere la calma e l’ascolto e di farlo in assenza di giudizio. Tranquillizzare i genitori, infine, qualora lo si ritenesse necessario, sulla solidità dei sentimenti e sul rispetto per il loro ruolo significativo, per quanto inevitabilmente cambiato nel tempo.

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