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FESTA DEL PAPA’_ SOS VILLAGGI PER BAMBINI: CHE LA GIORNATA SIA OCCASIONE PER RIFLETTERE SUL PATERNITY GAP E VALORE RUOLO PATERNO

Quest’anno la Festa del Papà giunge in una fase di drammatico stress sociale, con il ritorno in zona rossa di gran parte dell’Italia, 7 milioni di studenti nuovamente confinati nella DAD e quasi 100.000 mila donne che hanno perso il lavoro (Istat, dicembre 2020).

“Celebrare in queste condizioni la Festa del Papà – sottolinea Samantha Tedesco, Pedagogista e Responsabile Programmi e Advocacy di SOS Villaggi dei Bambini – vuol dire prima di tutto riconoscere, oggi più che mai, il contributo fondamentale che i padri con il loro impegno danno non solo alle loro famiglie ma a tutto il corpo sociale, al nostro futuro, significa sottolineare la necessità che le funzioni di cura non siano viste come esclusive delle donne, delle madri”.

 “Dobbiamo però sottolineare che siamo una società che soffre sempre più di ‘paternity gap’, ovvero di una generalizzata carenza della figura paterna, dentro e fuori lo stretto ambito familiare. E per colmare questo gap è fondamentale riconoscere e coltivare il valore e i valori della paternità per lo sviluppo dei bambini, per ciò che come società saremo domani”.

 Non è superfluo ricordare, in questa giornata, quanto la paternità, secondo un’accezione estesa del ruolo, sia basilare nella strutturazione della personalità del bambino che, attraverso un confronto diretto con le figure che assumono un ruolo paterno, può sviluppare al meglio la sua personalità.

È ciò che facciamo nei 6 Villaggi SOS in Italia dove ci occupiamo di accogliere e sostenere bambini e ragazzi provenienti da condizioni di disagio, impegnandoci per offrire loro il supporto di adulti che assumano una funzione genitoriale sia materna, sia paterna – prosegue Samantha Tedesco”.

Andrea*, operatore che da molti anni si occupa dei bambini e ragazzi accolti all’interno di un Villaggio SOS, racconta un frammento del suo percorso con Ivan*, accolto a soli quattro anni e che poi è riuscito a trovare una famiglia grazie a SOS Villaggi dei Bambini (*nomi di fantasia).

Abbiamo fatto molta strada insieme e ti confesso che qualche volta ho temuto il momento in cui tu saresti andato via dal Villaggio SOS. Guardando la tua foto rivedo tutte le cose che abbiamo fatto insieme, i giochi, le gite, il tuo libro preferito che abbiamo letto decine di volte; sì, anche la scarpa che in un momento di rabbia mi hai tirato in testa – scrive oggi Andrea a Ivan ricordando un momento difficile della crescita del ragazzo – Ricordo quella volta che sei uscito da scuola e senza alzare lo sguardo, ma tenendomi la mano, mi hai detto che per te ero come un papà. Una frase che mi è arrivata come un pugno allo stomaco. In quel momento non ti ho detto nulla e ti ho lasciato la mano ma solo per passarti un braccio intorno alle spalle e stringerti a me. Quando siamo saliti in auto ho intravisto un sorriso. E ho capito”.

In Italia sono oltre 33.000 i bambini e giovani a cui SOS Villaggi dei Bambini dà voce. Molti di loro, una volta cresciuti, hanno la fortuna di diventare genitori.

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