Si festeggia la Giornata Mondiale dei Genitori, istituita nel 2012 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per ricordare che i genitori sono i primi autentici educatori dei bambini. Quest’anno la Giornata acquisisce un significato particolare perché l’emergenza sanitaria,che ha colpito pesantemente il Piemonte, ha alterato la vita delle famiglie, dei bambini, dei ragazzi e dei genitori, colpendo tutte le sfere della loro vita personale. L’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte interviene per chiedere politiche sociali e azioni mirate volte al rafforzamento dei processi di sostegno alla genitorialità ed alla famiglia, nelle sue diverse e molteplici forme ed espressioni.
“L’emergenza – afferma Barbara Rosina (Presidente Ordine Assistenti Sociali del Piemonte) – ha amplificato e acuito le difficoltà legate al rapporto genitori-figli, a causa della perdita o mancanza di lavoro di uno o entrambi i genitori, alle criticità legate alla conciliazione cura familiare-lavoro, alla riduzione del reddito e allo sforzo di proiettarsi in un futuro ancora più incerto. Non deve inoltre essere sottovalutata la complessità a cui i bambini e i giovani sono stati sottoposti: improvvisamente le misure di contenimento dell’emergenza li hanno privati della socialità tra pari tipica del mondo scolastico, del mondo sportivo ed associativo. La nostra
professione ci porta a stare accanto ai genitori con i quali avviamo processi di aiuto e percorsi di sostegno relazionale e/o materiale con il supporto della rete dei servizi socio sanitari ma non possiamo sottovalutare l’importanza, in questo periodo, di trovare il modo di aiutarli a spiegare ai figli, in modo adeguato al loro grado di comprensione e alla loro maturità emotiva, ciò che sta avvenendo intorno a loro. Soprattutto in un periodo di tensione e di perdita di riferimenti come la scuola, non ricevere spiegazioni dagli adulti, rischia di generare un’ansia ancora maggiore”.
Simona Passanante, consigliera dell’Ordine regionale nonché assistente sociale presso servizi sociali di territorio, aggiunge: “Come Ordine degli Assistenti Sociali vogliamo rappresentare quanto contemplato negli art 11, 12 e 39 del nuovo Codice Deontologico, ovvero sollecitare scelte politiche “finalizzate al miglioramento del benessere sociale e della qualità di vita dei membri delle comunità maggiormente esposti a situazioni di fragilità, vulnerabilità o a rischio di emarginazione”, e di fungere da grimaldello perché si attuino le innovazioni e i cambiamenti strutturali necessari affinché il complesso sistema dei servizi sociali e socio sanitari diventi più
efficace, più equo e più capace di utilizzare in modo integrato le risorse del settore pubblico e del terzo settore.
Chiediamo alle istituzioni politiche sociali ed azioni mirate volte al rafforzamento delle risorse umane e sociali, che consentano ai servizi preposti di attivare processi di sostegno alla genitorialità in senso ampio, tenendo conto del fatto che gli effetti della precarietà e dell’incertezza saranno ancor più tangibili nel lungo periodo. La circostanza sanitaria ha richiesto impegno, spirito di inventiva e sforzi non indifferenti per gli assistenti sociali dei servizi sociali che in quanto servizi essenziali ed indifferibili hanno continuato a lavorare silenziosamente ed ininterrottamente, garantendo interventi necessari ed una vicinanza che seppure diversa ha costituito una importante àncora a cui aggrapparsi per tanti genitori e per tanti bambini”.
Quanto sta accadendo in queste ultime settimane, ci consente di immaginare che nel dopo-covid gli assistenti sociali si troveranno di fronte a nuove domande di aiuto di genitori resi ancor più fragili dalle circostanze di emergenza. Per tale motivo il sistema dei servizi a sostegno dei cittadini deve essere rafforzato con investimenti strutturali.
Rosina conclude: “Il nuovo Codice Deontologico entra in vigore proprio oggi e in questa nuova versione si precisa, rispetto alla genitorialità, quanto già presente nei principi professionali che non discriminano le persone in base alle loro scelte: l’assistente sociale riconosce le famiglie, nelle loro diverse e molteplici forme ed espressioni, nonché i rapporti elettivi di ciascuna persona, come
luogo privilegiato di relazioni significative. Anche in questa prospettiva è importante che nessuno sia lasciato indietro e che le diverse espressioni di genitorialità siano appieno riconosciute”.