Una doppia emozione: quella dell’inno nazionale che risuona nell’emiciclo di piazza Oberdan e quella delle cinque donne che, in un angolo dell’aula, interpretano con la lingua dei segni le note scritte 176 anni fa da Goffredo Mameli.
La breve esibizione ha aperto stamattina i lavori del Consiglio regionale per celebrare in modo originale la giornata mondiale della lingua dei segni, che cadeva il 23 settembre, e la giornata mondiale del sordo che si celebra ogni anno l’ultima domenica di settembre.
“L’iniziativa – come ha ricordato Mauro Bordin, presidente del Consiglio regionale – è stata lanciata dal consigliere Carlo Grilli per mettere meglio a fuoco l’attività dell’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi (Ens), associazione benemerita molto attiva anche nella nostra regione, articolata in 104 sezioni provinciali, 28 consigli regionali e più di 50 rappresentanze intercomunali”. Un’associazione che fa parte del Comitato italiano paralimpico e che tutela in molti aspetti della vita quotidiana gli interessi delle persone sorde, per assicurare pieni diritti di cittadinanza a tutti.
È stata Barbara Cova, udente, a interpretare nella lingua dei segni l’inno nazionale assieme a Francesca Lisjak – presidente dell’Ens Fvg – Rosetta Maria, Irene Marino e Francesca Monaco. Un momento accompagnato simbolicamente da tutti i consiglieri, che si sono alzati in piedi nel corso dell’esecuzione prima di tributare ai rappresentanti dell’Ens Fvg un lungo applauso.
Il presidente Bordin ha poi conferito a Francesca Lisjak il sigillo del Consiglio regionale, ringraziando l’ente per la
preziosa attività che continua a svolgere in Friuli Venezia Giulia.