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Il vero fine del GreenPass? Lo spiega il filosofo Fusaro.

Intanto i più stoltamente pensano che l’emergenza finirà grazie alle benedizioni di massa.

La sua Russia è oggi uno degli ultimi baluardi di resistenza all’imperialismo incontenibile della civiltà dell’hamburger.

Forse non tutti hanno memoria di quel che tragicamente accade a Sarajevo nei primi anni 90′ del secolo breve. Gli stessi uomini e le stesse donne che fino al giorno prima erano amici e concittadini divennero repentinamente nemici fratricidi. Vennero catturati in un’ insensata e miserrima guerra civile. Mutatis Mutandis qualcosa di analogo sta accadendo anche nell’Italia del 2021. Ciò in virtù dell’infame tessera verde e della discriminazione a norma di legge che essa ha abominevolmente introdotto. Non sfugga peraltro che l’Unione Europea parlava apertamente della possibile introduzione del passaporto vaccinale fin dal 2018 in documenti ufficiali liberamente accessibile.

Or dunque l’infame tessera verde o GreenPass non si limita a discriminare chi non ne è munito e non si limita neppure a trasformare chi ne è munito in un suddito controllato in forme totali e totalitarie. La tessera verde o GreenPass oltre a ciò produce l’effetto Sarajevo, vale a dire la lotta civile tra italiani i quali ora si combattono dividendosi secondo i due fronti dei benedetti e non benedetti dal sempre laudando siero. I due fronti cioè dei tesserati e dei non tesserati. Così deve essere dunque letta l’invereconda trasformazione ad opera del governo degli esercenti delle attività commerciali in spietati controllori e in ufficiali della nuova green-stapo, la Polizia orwelliana deputata a controllare le sacre tessere verdi . Vi avevano raccontato che la tessera verde o GreenPass serviva a far ripartire l’economia e invece dati alla mano la sta affossando, naturalmente se per economia intendiamo quella dei piccoli produttori locali e degli artigiani, non certo quella degli ammiragli cinici del big-tech, delle multinazionali, dell’e-commerce e del big-pharma.

L’economia di questi ultimi gruppi sta letteralmente trionfando proprio in ragione del fatto che sta morendo l’altra, quella dei piccoli artigiani e produttori locali. Ebbene cinema, bar e ristoranti stanno registrando un contraccolpo mortifero e disastroso, ciò proprio per via della tessera verde. Non ce ne stupiamo invero dacché anche questo rientra a pieno nella pre-ordinata opera di glebalizzazione, di riplebeizzazione, di ilotizzazione dei ceti medi e delle classi lavoratrici. Il tutto a beneficio dei colossi del turbocapitale sans frontieres il quale è favorito dalla terrifica e orripilante struttura del Leviatano tecno-sanitario. L’annientamento dei ceti medi e delle classi lavoratrici si sta consumando e ciò secondo un sogno del turbocapitalismo post 1989. Sogno rispetto al quale l’emergenza epidemiologica ha fatto per così dire da acceleratore e da potenziatore.

Intanto i più stoltamente pensano che l’emergenza finirà grazie alle benedizioni di massa. Eppure quel che sta accadendo in Israele, tra i paesi più benedetti e insieme tra quelli ora in una situazione massivamente emergenziale, dovrebbe farci uscire dal lockdown cognitivo. La benedizione di massa con il sempre laudando siero non farà uscire dall’emergenza, al contrario, l’emergenza infinita secondo il ritmo dello yo-yo delle fasi uno e fasi due prevede che si dia l’infinita benedizione di massa dei sudditi e ciò naturalmente per la gioia massima dei padroni del Big-pharma e dei sacerdoti della nuova religione terapeutica. Religione terapeutica alla quale perfino la Chiesa di Roma si è piegata.

Fonte:https://www.mag24.es/2021/08/12/greenpass-non-serve-contro-la-pandemia-il-vero-fine-e-quello-di-annientare-la-classe-media-la-denuncia-del-filosofo-fusaro/

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