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In difesa di Francesco, un Papa che destina il suo impegno a bambini, poveri, migranti e umiliati

Sua Santita'le sente le grida di dolore e fame

di Biagio Maimone
 
Papa Francesco ha instaurato un dialogo interconfessionale scaturito dall’esigenza del confronto religioso con tutte le nazioni del mondo, che, in seguito al processo dell’emigrazione dei popoli a livello mondiale, fenomeno meglio definibile con il termine “uomini in fuga“, costituisce un obiettivo ineludibile per far vivere la pace sociale. La Chiesa Cattolica non viene ridimensionata, semmai accresciuta da tale dialogo, da cui scaturirà la sua evoluzione verso tappe più altamente spirituali che la faranno diventare, ancor più, Chiesa libera ed ecumenica, veramente in grado di accogliere l’intero universo dei credenti, in un progetto di miglioramento morale e sociale senza precedenti.
 
I popoli potranno finalmente dialogare senza remore tra di loro grazie al dialogo religioso intessuto dalla Chiesa Cattolica, seppur in modo sofferto. Questa è la meravigliosa intuizione di papa Francesco. La Chiesa Cattolica, sin dal suo nascere, è stata minacciata da scismi e divisioni interne ed anche da guerre che hanno denotato come l’amore per il potere e la ricerca della personale affermazione dei propri prelati abbia avuto il sopravvento sugli aspetti spirituali propri del suo costituirsi. La Chiesa, agli albori della sua storia, era l’inseme dei cristiani, di coloro che credevano in Gesù. Successivamente è diventata la Chiesa istituzionale. Era la Chiesa dei poveri e proprio ai poveri Papa Francesco rivolge la sua attenzione e destina il suo impegno: al povero lungo la strada, al povero emigrante senza diritti umani, alla donna  umiliata, ai bambini maltrattati, i quali muoiono di fame.
 
Papa Francesco vuole un mondo migliore, in cui chi ha di più senta l’esigenza di tendere la sua mano solidale a chi non ha niente per costruire insieme un mondo accogliente, in cui ognuno sia un vero uomo e non un rifiuto della società. A chi non piace il messaggio di Papa Francesco? E’ indiscutibile che, per  creare un mondo migliore, occorra dialogare con tutte le espressioni religiose che sicuramente hanno a cuore la dignità umana, seppure l’affermano con parole diverse.
 
Non  tutte le correnti della Chiesa Cattolica sembrano apprezzare l’alto messaggio evangelico di Papa Francesco, forse perché scomodo, o forse perché ritenuto un fattore di appiattimento per la Chiesa Cattolica, che diviene una Chiesa tra le chiese del mondo, impoverendosi ed umiliandosi.
Ma non è, forse, l’umiltà che Cristo ha chiesto alla Chiesa ed agli uomini che dovevano rappresentarla perché divenissero piccoli tra i piccoli e, quindi, uguali. Essere gli uni uguali agli altri è la verità fondante del Vangelo ed è questa Verità quella che Papa Francesco intende affermare sempre più, che certo renderà  sempre più grande il valore della Chiesa Cattolica.
 
Ne siamo certi e, per tale motivo, apprezziamo Papa Francesco, il quale  si scontra con la mania di autoaffermazione di alcuni che non hanno compreso il vero messaggio cristiano. Ci chiediamo, allora, se Papa Francesco non corra rischi nel perseguire il suo obiettivo di uguaglianza che parta innanzitutto dalla Chiesa Cattolica,  ritenuta Chiesa del dialogo,  per l’instaurazione dell’uguaglianza del valore delle varie religioni che pongono la Verità, la Vita, l’Amore fraterno e, pertanto, Dio, al centro dell’Universo perché sia sorretto dalla giustizia sociale e dall’amore fraterno.
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